Gli ospedali di Cariati e Trebisacce restano in attesa dell’apertura, quella vera. Le ambulanze senza medico, le liste d’attesa infinite, il collasso dei pronto soccorso, la sburocratizzazione (del ticket) e il nuovo presidio rappresentano sfide difficili
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L'ospedale "Guido Compagna" di Corigliano
Nella Sibaritide la questione sanitaria resta al centro del dibattito pubblico. Se da un lato si punta alla riapertura dei presidi ospedalieri di Trebisacce e Cariati e si attende nei prossimi anni la consegna del nuovo ospedale della Sibaritide, dall'altro permangono gravi problemi organizzativi e di gestione. Uno dei nodi più critici riguarda l'organizzazione del servizio di emergenza-urgenza.
Il sistema del 118 presenta lacune significative, con ambulanze spesso non medicalizzate e tempi di intervento dilatati a causa della distanza delle postazioni operative dai centri in cui si verifica l'emergenza. Questo ritardo può risultare fatale in situazioni di estrema urgenza, rendendo necessaria una revisione della distribuzione e della dotazione del servizio.
All'interno dei pronto soccorso permane una carenza cronica di organico, nonostante l'arrivo dei medici cubani. Che, pur rappresentando una risorsa preziosa, necessitano di un periodo di ambientamento e, in alcuni casi, di una formazione specifica per adeguarsi ai protocolli sanitari italiani.
Liste d'attesa e inefficienza burocratica
Un altro ostacolo che affligge la sanità della Sibaritide è rappresentato dalle liste d'attesa per gli esami diagnostici, che possono raggiungere anche sei mesi. La lentezza delle procedure amministrative, unita alla scarsità di personale e strumenti adeguati, contribuisce a rallentare l'accesso alle prestazioni mediche.
A complicare ulteriormente la situazione, vi sono le difficoltà burocratiche legate al pagamento del ticket. In molte regioni italiane sono stati introdotti totem digitali per la gestione dell'accettazione e del pagamento delle prestazioni, ma nella Sibaritide tali soluzioni tecnologiche non sono ancora state implementate su larga scala. Questo implica lunghe code agli sportelli e un carico eccessivo per i pazienti.
Il coordinamento tra medici di base, ospedali e farmacie
Una possibile soluzione per migliorare l'efficienza del sistema potrebbe essere il rafforzamento del coordinamento tra medici di base, presidi ospedalieri e farmacie.
Un'integrazione più efficace tra questi attori consentirebbe di ridurre i tempi burocratici per l'effettuazione degli esami diagnostici, migliorando l'esperienza complessiva dei pazienti. Attraverso l'adozione di sistemi informatizzati per la condivisione delle informazioni sanitarie, sarebbe possibile ottimizzare il percorso diagnostico e terapeutico, riducendo le attese e garantendo un servizio più efficiente.
La riorganizzazione ospedaliera di Corigliano-Rossano
Nonostante le numerose criticità, va segnalato un passo avanti nell'organizzazione dei presidi ospedalieri della città di Corigliano Rossano. Secondo quanto previsto nell'atto aziendale, i due ospedali verranno suddivisi in due aree funzionali: i reparti chirurgici a Rossano e quelli medici a Corigliano.
Questa scelta organizzativa potrebbe portare benefici in termini di specializzazione e ottimizzazione delle risorse, migliorando l'efficacia dell'assistenza sanitaria. Tuttavia, per ottenere risultati concreti sarà necessario accompagnare questa riforma con un adeguato potenziamento del personale e delle infrastrutture. E infine la medicina del territorio con ampie zone sprovviste di guardie mediche.