A palazzo Campanella la presentazione del volume di Domenico Latino. Anche il nostro Network, con le giornaliste Anna Foti e Francesca Lagatta, tra gli organi di informazione che hanno contribuito a portato alla luce storie di ingiustizia
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
di An.Fo. – È stato presentato a Reggio nella sala Federica Monteleone di palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, il libro del giornalista Domenico Latino, intitolato “Portami al mare. In viaggio con la Garante della Salute tra diritti negati e speranze ritrovate” (Officine editoriali Da Cleto 2024). Il volume raccoglie storie vere, rese pubbliche grazie al lavoro degli organi di informazione, prese in carico e risolte dall’ufficio della Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli.
Presenti il consigliere regionale Domenico Giannetta, l’editore Marco Maltese e l’autore della postfazione, magistrato e già presidente della Corte d’appello di Reggio, Luciano Gerardis.
In sala i protagonisti delle storie raccontate che hanno reso testimonianza delle difficoltà superare grazie alla rete e alle sinergie attivate dall’ufficio del garante regionale della Salute. Il ricavato della vendita del libro, al netto delle spese di pubblicazione, sarà devoluto all’ufficio del Garante per l’acquisto di ausili laddove ciò si renda necessario per supportare famiglie in difficoltà.
L’impegno del nostro Network
Il nostro network LaCNews24, impegnato al fianco della cittadinanza, è stato tra quelle che ha offerto spazio a storie di diritti negati e poi riconosciuti come quelli di Manuel la cui epopea con lieto fine è stata raccontata dalla giornalista Francesca Lagatta.
Oggi presente lo stesso Manuel, con mamma Anna e a papà Daniel. Lo scorso ottobre il giovane 14enne è stato sottoposto con successo all'operazione di tonsillectomia all'ospedale Annunziata di Cosenza, non essendo stato più necessario emigrare al nord e affrontare i costi di una degenza fuori per essere sottoposto all'intervento in tempi adeguati.
Il nostro Network, con la giornalista Anna Foti, è stato anche tra le testate che hanno contribuito a portare alla luce disagi e timori di interi quartieri che registrano morti ravvicinate per tumore e che temono che i roghi dei rifiuti possano esserne la causa. Oggi presenti a rendere testimonianza dei passi compiuti e di quelli da ancora compiere il presidente del comitato di quartiere di Mosorrofa, Pasquale Andidero e i residenti del rione Marconi, Giuseppe Crucitti con la moglie Anna Maria Palermo.
Con loro anche Giovanni Tripepi, in rappresentanza del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dirigente di Ricerca dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Reggio Calabria, che unitamente al Gom, all’Asp e all’ufficio del Garante ha avviato uno studio epidemiologico per accertare un eventuale nesso di causalità tra il degrado e i veleni sprigionati dai roghi dei rifiuti e l’incidenza tumorale registrata in quegli stessi quartieri.
Continua a leggere su IlReggino.it