VIDEO | I medici calabresi esprimono tutta la loro preoccupazione per le condizioni in cui sono costretti a operare: «Bisogna investire su risorse e sulla sicurezza delle infrastrutture»
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«È una disciplina rischiosa, noi sappiamo bene a cosa andiamo incontro». Al fondo c’è la consapevolezza di svolgere un compito delicato e molto spesso rischioso. E lo conferma senza troppi giri di parole Michele Rossi, psichiatra che da anni opera in Calabria, impegnato nella cura e nel trattamento delle patologie psichiatriche.
Le aggressioni
«Io stesso sono stato aggredito, è un rischio che corriamo» ammette con franchezza come se la violenza fisica fosse un elemento con cui dover necessariamente fare i conti. Ma l’aggressione costata la vita alla psichiatra di Pisa, Barbara Capovani, colpita mortalmente da un ex paziente ha riacceso i riflettori su una disciplina forse troppo trascurata.
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Maggiori fondi, maggior impegno
«Io personalmente, come operatore e psichiatra che lavora in Calabria, chiederei maggiori fondi e maggior impegno per la psichiatria» specifica Rossi. «Non deve essere una disciplina relegata come se fosse un problema relativo. Al contrario, è importantissimo soprattutto perché oggi il disagio è veramente dilagante, soprattutto nel post covid».
Più risorse umane
La morte della professionista ha indotto il sindacato Fiaso a chiedere un maggior impegno alle istituzioni e a non sottovalutare gli episodi di aggressione nei confronti degli operatori. Ed è lo stesso concetto espresso dallo psichiatra calabrese: «Sarebbero certamente necessarie molte più risorse umane specializzate» specifica.
Non tornare indietro
«Quindi non solo psichiatri ma anche personale formato: infermieri, tecnici della riabilitazione che abbiano capacità e contezza oltre ad un incremento della sicurezza. È soprattutto questa la principale richiesta emersa dopo la morte della povera collega – prosegue -. Come se si invocasse un ritorno ad un approccio precedente a quello della legge Basaglia. Io credo che non dobbiamo tornare indietro ma dobbiamo sforzarci a promuovere buone relazioni e agire sui requisiti architettonici delle nostre strutture e dei nostri servizi. Purtroppo questo non è avvenuto soprattutto in Calabria».
Le Rems
«L’evoluzione deve essere orientata verso il miglioramento delle risorse umane, architettoniche e nel superamento degli opg. Ad esempio, adesso c’è una grande diatriba sulle Rems che sicuramente non sono partite nel migliore dei modi in tutta Italia ma soprattutto da noi».
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A Girifalco
Si tratta delle residenze deputate alla riabilitazione di pazienti psichiatrici gravati da misure detentive. In Calabria da qualche mese ne è stata attivata una a Girifalco, dove si è registrata una escalation di aggressioni ai danni degli operatori sanitari inducendo l’Asp di Catanzaro a prevedere misure di sicurezza più stringenti. «L’incidenza delle patologie psichiatriche è in aumento» conferma ancora Rossi. «Sicuramente è necessaria una maggiore attenzione della politica su di noi che viviamo quotidianamente in trincea» conclude