VIDEO | Il direttore sanitario dell’Asp bruzia Martino Rizzo analizza dati e flussi. In riva allo Ionio i «miracoli» dell’ospedale di Cariati (che assorbe parte dell’utenza crotonese) e del nuovo primario (il più giovane d’Italia) del Giannettasio-Compagna
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Nonostante i grandi flussi «i Pronto soccorso dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza continuano a resistere agli assalti di fine estate». Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Asp sciorina numeri, dati e analizza il lavoro svolto dai vari reparti dedicati all’emergenza urgenza dallo Ionio al Tirreno in questa torrida estate.
«Per tutto il periodo estivo – spiega il manager – sono stati sovraffollati, ma nel mese di agosto la situazione dei Pronto soccorso è diventata problematica, con un numero di accessi che ha superato quota 12mila nei primi venti giorni, dal 1° al 20 agosto».
Rizzo spiega come molti degli accessi siano stati certamente «inappropriati», anche perché le carenze della medicina territoriale ha trasformato i Pronto soccorso nell’ultimo «baluardo di una fragile sanità, che è difficile riportare a livelli accettabili».
I dati degli spoke e degli ospedali di “frontiera”
Dall’1 al 20 agosto, quindi, gli accessi nei pronto soccorso tirrenici sono stati 1496 all’ospedale di Cetraro; 1537 a Paola; 1071 a Praia a Mare. Sul versante ionico Rossano ne ha fatti registrare 1613;
Corigliano 1588; Trebisacce 909; Castrovillari 1041; Acri 581; San Giovanni in Fiore 602 e Cariati 1323.
Lo spoke di Corigliano Rossano, quindi, ha superato un test intensivo con oltre tremila accessi complessivi anche grazie all’organizzazione fornita dal neo direttore dell’Unità operativa complessa di Pronto soccorso, Mariella Valenti, entrata in servizio di ruolo nelle scorse settimane. Tra l’altro la Valenti, dopo aver superato brillantemente il concorso indetto dall’Asp ha infranto anche il record di “primario più giovane d’Italia”.
E tutti i pronto soccorso – o quasi – devono fare i conti con le croniche carenze di personale che penalizzano – e non poco – il lavoro di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, spesso costretti a turni massacranti ed a continue vessazioni e aggressioni fisiche.
I dati dell’hub di Cosenza
Non si discostano di molto dai dati degli accessi ionici, ancora, quelli relativi all’Annunziata che rispetto a tutti gli altri ospedali che rientrano nella gestione dell’Asp di Cosenza – com’è noto – è coordinato da una propria azienda ospedaliera.
È definito un “hub” ed all’Annunziata dovrebbero confluirei casi gravi non trattabili negli spoke di Corigliano Rossano, Castrovillari e Cetraro-Paola, soprattutto nel campo della traumatologia come gli interventi – numerosissimi – dell’elisoccorso.
L’ospedale di Cosenza, nello stesso periodo ha fatto registrare circa 4000 accessi al Pronto soccorso, di cui solo il 10% in codice giallo/rosso. Un reparto – peraltro – che negli ultimi mesi è entrato stesso nell’occhio del ciclone a causa delle dimissioni consecutive degli ultimi due primari, l’ultimo dei quali, Domenico Lorenzo Urso – con un passato da facente funzione anche a Corigliano Rossano – rimasto in servizio appena due mesi. Il suo predecessore aveva “retto” circa un anno.
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I ringraziamenti di Rizzo
Il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza conclude ringraziando tutto il personale in servizio ed in particolare quello di Cariati, «ospedale di frontiera che garantisce prestazioni sanitarie anche ad una parte della popolazione della vicina Asp di Crotone. Con poche risorse aggiuntive e rinnovati locali stanno facendo miracoli».