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COSENZA - Entro i prossimi trenta mesi il nuovo ospedale della Sibaritide sarà completato e pronto ad entrare in funzione. Lo ha annunciato il presidente della giunta regionale Mario Oliverio nel corso della cerimonia di sottoscrizione del Protocollo di Legalità tra la Regione Calabria, la Prefettura di Cosenza e la Sibaritide Società Consortile per Azioni, impresa aggiudicataria dell’appalto per la costruzione e la gestione del presidio sanitario, facente capo alla Tecnis, rappresentata dal prof. Saverio Ruberto, nominato Commissario straordinario della holding siciliana dopo le note vicende giudiziarie dello scorso anno.
Il documento è stato firmato alla presenza anche di alcuni amministratori locali e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali. L’ospedale unico della Sibaritide dovrà essere il punto di riferimento per un’ampia fascia di popolazione composta da circa 200 mila persone, residente lungo la fascia jonica cosentina, tra i comuni di Rocca Imperiale e Cassano alla Jonio. «Un’opera per la quale – ha detto Oliverio – abbiamo stanziato circa 160 milioni.
Questo Protocollo – ha aggiunto il governatore – è uno strumento fondamentale per mettere queste risorse al riparo dai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Dobbiamo tenere alto il livello di guardia, perché la politica e le istituzioni hanno la necessità di recuperare fiducia e credibilità tra i cittadini, ed ognuno di noi – ha ribadito – deve fare la propria parte al fine di tutelare gli investimenti pubblici e veicolarli sui binari della correttezza, della trasparenza e della qualità». Oliverio ha inoltre reso noto che già domani sarà sottoscritto l’ordine di servizio con cui sarà formalmente avviata la progettazione esecutiva dell’opera.
«Questo significa – ha spiegato – che entro trenta mesi, per come previsto dal contratto, l’Ospedale della Sibaritide dovrà essere pronto per l’inaugurazione. Oggi usciamo dall’incertezza, sgombriamo il campo dagli interrogativi e dalle ombre per entrare nella fase operativa». La gara per l’aggiudicazione dell’appalto era stata espletata nel 2014, ma le vicende giudiziarie della Tecnis, finita nell’ottobre scorso al centro di una inchiesta della magistratura, hanno influito sulla tempistica delle procedure.
«Siamo convinti – ha sottolineato Oliverio – che si possa recuperare il tempo perduto. Contemporaneamente stiamo lavorando al completamento delle procedure anche per l’ospedale di Gioia Tauro. Queste nuove infrastrutture ci consentiranno di frenare il fenomeno dell’emigrazione sanitaria, una vera piaga per la Calabria. Contestualmente stiamo provvedendo ad arginare le criticità relative alle strutture in essere».
Chiaro in questo passaggio il riferimento al nosocomio cosentino dell’Annunziata: «Non possiamo rimanere inchiodati a strutture ospedaliere risalenti alla prima metà del secolo scorso». Il Protocollo della Legalità prevede un incisivo rafforzamento delle attività di monitoraggio sia del cantiere, dove si procede settimanalmente alla verifica dell’avanzamento dei lavori, sia dei finanziamenti, per accertare che le risorse pubbliche vengano effettivamente utilizzate per la costruzione dell’opera, sia della manodopera, affinché siano garantite assunzioni che rispondano ai crismi di legalità e sicurezza.
Il Protocollo inoltre, prevede l’obbligo per la ditta appaltatrice, di segnalare alla Prefettura e denunciare alle forze dell’ordine ogni tentativo di estorsione o concussione. L’ingegnere Domenico Pallaria, dirigente generale del settore Infrastrutture della Regione Calabria, ha ribadito l’importanza delle opere complementari, necessarie per raggiungere il sito dell’ospedale e per le quali la Regione ha previsto uno stanziamento di sei milioni e mezzo di euro. Si tratta di opere di competenza in parte dell’Anas ed in parte del comune di Corigliano Calabro.
Salvatore Bruno