VIDEO | Il generale alla guida dell’Asp di Catanzaro ha illustrato le azioni avviate per diminuire le liste d’attesa e portare nuovi strumenti nella struttura. E sulle difficoltà che stanno attraversando i nosocomi ha detto: «Senza medici cubani saremmo in ginocchio»
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Ampia partecipazione a Lamezia per l'assemblea organizzata dal comitato "La sanità che vogliamo". Il confronto pubblico con il commissario dell'Asp di Catanzaro, Antonio Battistini, ha visto l’adesione dei consiglieri regionali Amalia Bruni (che ha fortemente sollecitato la nascita del sodalizio) ed Ernesto Alecci nonché i sindaci di Lamezia, San Mango, Soveria Mannelli, Jacurso.
L’iniziativa è stata promossa per discutere della riorganizzazione degli ospedali e del modificato dca del governatore Roberto Occhiuto che rischia di ripercuotersi negativamente sul nosocomio Giovanni Paolo II. Intervenuti i dirigenti medici, le associazioni attive sul territorio e il Tribunale del malato. Un parterre di alto profilo composto anche da esponenti politici, sindacati e rappresentanti di categorie sanitarie che hanno sollecitato maggiore attenzione al territorio e ai bisogni dei cittadini. Il comprensorio lametino infatti chiede un’offerta sanitaria degna della terza città della Calabria.
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Il generale Battistini, da parte sua, ha illustrato il percorso che dovrebbe riportare l’ospedale di Lamezia ad una certa normalità. A partire dal Centro fibrosi cistica che, ha assicurato, non sarà depotenziato. Il commissario inoltre ha rivendicato le azioni intraprese per evitare liste d’attesa infinite: «Basta andare sul sito dell'Asp di Catanzaro per rendersene conto». E ancora: «Abbiamo speso in sicurezza 400mila euro solo per i danneggiamenti – ha aggiunto - Abbiamo consegnato la seconda Tac, evitando sovrapposizioni con 250mila euro di lavori appositi al Pronto soccorso, abbiamo migliorato il software per la Cardiotac. Risorse che si aggiungono ai 21 milioni di euro da sbloccare per la rifunzionalizzazione delle aree interne, ad altri 21 milioni per la messa in sicurezza e a ulteriori otto milioni per Malattie infettive». Un totale di circa 50 milioni di euro.
Battistini ha poi sottolineato: «Le scelte che si materializzano nei Dca discendono da interlocuzioni che avvengono al di sopra della mia figura ma Medicina, chirurgia ed urgenza per l’ospedale di Lamezia saranno garantite. Non sarà declassato». L’attenzione resta alta: «Non vogliamo vendere sogni. In questo momento i medici non ci sono e se non ci fossero i cubani noi saremmo in ginocchio».
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Ultimo passaggio ha riguardato il Trauma center: «Di cosa parliamo? Abbiamo una chiara idea di questo Trauma center? Nessuno di noi è antagonista rispetto ai bisogni di salute dei cittadini di questa provincia». Un resoconto, quello del commissario, che non ha lasciato spazio a repliche di sorta. Le conclusioni sono state affidate ad Amalia Bruni: «È l'inizio di un cammino - ha chiosato la consigliera regionale -, un percorso insieme a Battistini. Tante situazioni sono state portate all'attenzione del commissario. E a questo punto c'è necessità che i cittadini siano informati sul percorso che può avvicinarli a una sanità degna di un grande centro come Lamezia».