Come una sorta di effetto domino, dopo l’ormai acclarata chiusura di diversi ambulatori medici all’interno del Giovanni Paolo II, ora viene serrata la porta anche a quello di Medicina dello Sport. Lo annuncia il consigliere comunale sospeso Anna Caruso ricordando come anche l’ambulatorio di Cardiologia sia passato da 24 ore settimanali a zero, Ortopedia da 50 a sei ore e da tre medici a uno solo. È andata peggio a Dermatologia che da fiore all’occhiello è passato alla serrata.

A causare la chiusura di Medicina dello Sport, spiega Caruso, è il trasferimento dell’unico dirigente medico, contrattualizzato in un’altra azienda. «L’ambulatorio è da sempre al servizio delle società sportive di tutto il comprensorio, oltre che di quella numerosa popolazione sportiva fatta soprattutto di giovanissimi mini atleti che si affacciano all’attività sportiva e, che per la loro preventiva sicurezza hanno non solo l’obbligatorietà, prevista per legge, ma la necessità di tale servizio che da qualche mese l’Asp non garantisce al territorio».

«In un periodo come questo nel quale anche lo Sport come le altre attività del vivere quotidiano si stanno riavviando, a Lamezia si decide che tutti gli sportivi ai quali necessita il “famoso” certificato per attività agonistica e non, sono costretti a spostarsi da Lamezia a Catanzaro con l’impossibilità di ottenerlo in tempi celeri. Non si può e non si deve restare inermi dinanzi all’ennesimo sopruso – afferma il consigliere - e si auspica che ci sia la disponibilità e la volontà da parte dei vari soggetti coinvolti, di trovare quelle condizioni che permettano di garantire continuità all’apertura dell’ambulatorio di Medicina dello Sport».

«È palmare l’urgenza di importanti investimenti pubblici a sostegno del sistema sanitario del Lametino implementando il sistema ospedaliero partendo - conclude - da un importante piano di assunzioni nella sanità pubblica».