Il primo cittadino chiede chiarimenti al governatore: «La Piana attende risposte serie, concrete e non più differibili. C’è bisogno di un segnale forte. C’è bisogno di fatti»
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In Calabria le cose serie arrivano spesso a un passo della farsa. E quasi una farsa, infatti, sembra essere diventata la vicenda che riguarda il nuovo ospedale della Piana che dovrebbe sorgere a Palmi. Il condizionale mai come in questo caso è d’obbligo. Un territorio di 33 comuni e 150mila abitanti, infatti, attende trepidante da più di un decennio che l’amministrazione regionale inizi la costruzione del nuovo presidio sanitario.
L’elezione di Roberto Occhiuto aveva in principio alimentato la speranza di vedere velocizzate le questioni burocratiche e la cantierizzazione. L’ennesimo rinvio di un anno decretato alcune settimane fa sembrava un’ulteriore presa in giro per il territorio, ma la mazzata finale l’ha data lo stesso Occhiuto parlando dell’imminente inizio dei lavori per i nuovi ospedali di Sibari e Vibo Valentia, mentre su Palmi neanche una parola.
Questo ennesimo smacco al territorio non è passato inosservato e, oltre alle associazioni che da anni si battono per la nuova struttura, anche i sindaci cominciano a temere che da questa specie di incubo non c’è modo di uscirne. Il primo cittadino di Palmi Giuseppe Ranuccio, quindi, oggi ha deciso di scrivere al governatore Occhiuto chiedendogli di fare chiarezza sulla vicenda.
«Qualche giorno fa – scrive Ranuccio - ha reso noti i progressi relativi alla edificazione dei nuovi ospedali di Sibari e Vibo Valentia. Mi sono ovviamente compiaciuto della notizia come accade ogni volta che si assumono iniziative utili a far tornare la nostra regione a livelli di assistenza sanitaria accettabili. Ciò che sostanzialmente sconvolto la comunità che rappresento è la percezione (magari per un difetto di comunicazione) che la terza struttura, ossia il nuovo ospedale della Piana a Palmi, sia stato del tutto dimenticata».
«Ben comprenderà, conoscendo ogni fase e ogni interlocuzione corrente tra la Regione e il comune che amministro, che la reazione dei miei concittadini, da me totalmente condivisa, oscilla tra la rabbia e l‘indignazione».
«Ciò posto, al di là delle comunicazioni affidate ai social network, vi è un dato concreto, del quale non può essere all’oscuro: nonostante l’Asp di Reggio Calabria stia finalmente dando qualche segnale positivo (mi riferisco, ad esempio, all’aumento delle prestazioni ambulatoriali ed all’istituzione a Palmi del Pet), le prestazioni ospedaliere nella Piana sono affidate al solo ospedale di Polistena e ogni giorno i cittadini di 33 comuni si confrontano con l’assenza di ambulanze, di posti letto e l’atavica necessità di compiere lunghi viaggi della speranza verso nosocomi del Nord».
«In definitiva, l’intera Piana attende e pretende (da lei, da noi sindaci e da tutte le istituzioni) risposte serie, concrete e non più differibili. C’è bisogno di un segnale forte. C’è bisogno di fatti».