Georg Gottlob, luminare dell’intelligenza artificiale, ha espresso fiducia nella direzione intrapresa, una prospettiva resa tangibile dalla presenza di espositori dei marchi leader della tecnologia applicata alla ricerca
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«In queste due giornate congressuali abbiamo voluto affrontare con maggiore completezza le problematiche inerenti la nostra pratica clinica quotidiana in tema di cardiologia interventistica, patologie aritmiche, scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica, emergenze cardiologiche, dislipidemie. Si è voluto inoltre porre maggior attenzione alla “cardiologia di genere”».
Prendendo in prestito le parole della dottoressa Maria Teresa Manes, primario dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Cardiologia all’ospedale di Paola e organizzatrice del congresso tenutosi sul finire della scorsa settimana nella città del Santo, è più semplice rendere l’idea dell’importanza che il simposio - giunto al suo terzo svolgimento - ha rivestito per i professionisti della sanità territoriale, medici e infermieri costantemente impegnati nell’affinamento delle tecniche di intervento e cura delle problematiche legate alla salute del cuore.
Dal meeting sono emerse le attuali sfide con cui sta confrontandosi la cardiologia, soprattutto per quanto concerne gli aspetti di prevenzione e cura per le donne, nonché le innovazioni introdotte nel campo degli interventi possibili, resi più efficaci e meno invasivi grazie al supporto della tecnologia basata sull’intelligenza artificiale.
«La medicina moderna richiede al cardiologo un bagaglio culturale sempre più ampio - è l’introduzione ai lavori della dr.ssa Manes - che spazi dall’elettrofisiologia clinica e interventistica alla cardiologia metabolica».
Riguardo il focus sulla personalizzazione delle cure in base al genere, la dirigente della UOC del nosocomio tirrenico ha spiegato come sia ormai noto che «specie in campo cardiologico, le donne siano meno oggetto di studio rispetto agli uomini, nonostante in esse prevalgono le malattie cardiovascolari che costituiscono la prima causa di morte. Infatti la mortalità per cardiopatia, malattie cardiovascolari negli ultimi decenni nell’uomo si è ridotta del 40%, mentre nella donna tale calo è stato notevolmente inferiore».
Al centro del dibattito sono state quindi poste tematiche quali l’implementazione dei trattamenti clinico-diagnostici e terapeutici delle Linee Guida pubblicate nel 2020, 2021 e 2022, con un focus dedicato all’importanza di coniugare le indicazioni delle Linee Guida da una parte, e la medicina basata sull’esperienza e sulla personalizzazione delle cure dall’altra.
Una prospettiva incoraggiante, al passo con l’innovazione tecnologica, sempre più spesso rappresentata da dispositivi basati sull’intelligenza artificiale, strumenti sempre più precisi e capaci di riportare misurazioni in tempo reale.
A tal proposito, molto apprezzato è stato l’intervento del professor Georg Gottlob - luminare dell’intelligenza artificiale che a breve prenderà casa a Paola – il quale ha espresso fiducia nella direzione intrapresa, una strada già resa tangibile dalla presenza di prestigiosi espositori dei marchi mondiali leader della tecnologia applicata alla ricerca, che hanno dato un saggio dei nuovi strumenti con cui a breve verranno eseguiti esami diagnostici ed interventi chirurgici.
Inoltre, il convegno è servito anche per fare il punto sulla situazione sanitaria vissuta dal territorio, «al ruolo del nostro spoke - ha concluso la dr.ssa Manes - nella rete urgenze/emergenze, sempre più convinti che fare rete, tra hub-spoke-ospedale di secondo livello e territorio, sia la strategia vincente per la gestione efficace del paziente cardiopatico sia in acuto che in cronico».
Suddiviso in due diverse sezioni, operanti contemporaneamente nella prima giornata, il simposio ha visto confrontarsi i medici nell’auditorium “F. Ferrari”, mentre gli infermieri sono stati ospitati nell’aula “Lo Giudice”, sede del consiglio comunale cittadino. Valevole 13 crediti formativi per i primi e 6 per i secondi, il congresso è stato patrocinato dall’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, dal Servizio Sanitario Regionale, dall’Asp di Cosenza, dalla Regione Calabria, dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Cosenza, dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cosenza e dal comune di Paola.