VIDEO | Saverio Forciniti ha scritto al governatore Occhiuto: «Dalla Sibaritide costretti ad andare fuori regione per curarci ma non tutti possono permetterselo»
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Tenta tutte le carte nell'interesse e a tutela dei pazienti oncologici. Saverio Forciniti, affetto da neoplasia, è pronto a incatenarsi davanti alla sede della Cittadella di Catanzaro perché inascoltato rispetto alla richiesta di istituire una Pet (strumento diagnostico che offre informazioni su patologie di organi o tessuti del corpo con precisione) nel presidio spoke di Corigliano Rossano. I tumori nel territorio sono aumentati del 30% dopo il Covid. Le cellule impazzite colpiscono il colon, i polmoni, il seno e il sangue. Da qui l’esigenza di frenare l’emigrazione anche sul fronte diagnostico.
Il messaggio è rivolto al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto a cui il paziente ha scritto una lettera: «Ho scritto al governatore che se entro 30 giorni non avrò nessuna risposta andrò a incatenarmi presso la Cittadella di Catanzaro, nel caso poi non si dovesse pervenire ad alcun risultato non esiterò un solo istante a iniziare lo sciopero della fame».
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L’uomo sottolinea come siano mesi che tenta di sensibilizzare sul tema, invano: «Mi chiedo a chi giova non attuare il servizio Pet nella Sibaritide? Perché continuare a spendere il triplo dei soldi pubblici che noi cittadini calabresi continuiamo a pagare quando un malato oncologico è costretto a recarsi in Campania per effettuare questo servizio diagnostico in tempi accettabili e che si rivela molto importante sia per la prevenzione che per le cure. Occhiuto sa quanto spende un paziente oncologico per recarsi un giorno a Napoli per poter effettuare questo esame? Non tutti hanno la possibilità di curarsi fuori regione - conclude Forciniti -, in tanti vivono con una misera indennità di accompagnamento».