Si chiude con una marcia indietro il primo tentativo azzardato dal neo commissario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino, di mettere ordine nel ginepraio di deleghe e funzioni passate di mano agli enti del servizio sanitario in attesa dell’effettivo start dell’ente di governance, tuttora in fase di rodaggio.

Primi passi... falsi

Uno dei primi documenti su cui aveva messo gli occhi con l’intenzione di apportarvi immediate modifiche era, infatti, la convenzione a suo tempo sottoscritta da Azienda Zero, sotto la gestione De Salazar, con l’Asp di Cosenza e tutti gli altri enti del servizio sanitario calabrese per disciplinare la gestione delle attività di emergenza-urgenza extra-ospedaliera.

La convenzione «incomprensibile»

Più che un atto per regolamentare il servizio, un guazzabuglio «incomprensibile» a detta di molti e anche per il commissario di Azienda Zero che aveva, appunto, provato a metterci mano nel tentativo di sanarne le incongruenze, salvo ottenere il risultato opposto: ovvero, scoperchiare un vaso di Pandora e indispettire il direttore generale dell’Asp di Cosenza che ha continuato a difenderla nonostante l’ipotesi di illegittimità degli atti che ne ha adombrato l’operato.

Delega di funzioni

Il dubbio era stato instillato dall’avvocatura regionale a cui evidentemente il commissario di Azienda Zero si era rivolto per avere manforte nel tentativo di portare a casa l’operazione di ritocco della convenzione puntando tutto sulla potenziale illegittimità originata dall’impossibilità per Azienda Zero di delegare funzioni, soprattutto in materia di organizzazione di servizi e attività.

Atti illegittimi

Una interpretazione delle norme, tuttavia, male accolta a Cosenza in considerazione del rischio di travolgere tutti gli atti finora adottati dall’Asp, con annesse assunzioni di personale e nomine di responsabili di centrale e coordinamenti infermieristici effettuate per conto (?) di Azienda Zero.

A bocce ferme

Quello delle assunzioni e della gestione del personale dell’area dell’emergenza resta, infatti, ancora il nodo più controverso, soprattutto dopo la scelta di lasciare tutto a bocce ferme per evitare di innescare una slavina dagli esiti imprevedibili. Una questione per la verità sollevata a più riprese anche dai sindacati che in una recente riunione in Cittadella avevano riferito della disponibilità del commissario di Azienda Zero «di redigere un regolamento insieme all'Asp di Cosenza per una gestione ordinata del personale».

Chi fa cosa?

L’azienda sanitaria ha, infatti, proceduto a nuove assunzioni di personale che poi dovrebbe transitare sotto la competenza dell’ente di governance mentre in capo alle aziende di appartenenza resterebbe invece quello già in servizio generando, appunto, un caos organizzativo e amministrativo che si è tentato per ora inutilmente di risolvere.

Polarizzazioni

Il pallino resta, quindi, nelle mani dell’Asp bruzia che continuerà a gestire l’area dell’emergenza per tutta la Calabria, probabilmente assorbendo anche la gestione del numero armonizzato 116117, il cui coordinamento era stato inizialmente assegnato all’Asp di Reggio Calabria.