Nell'Asp del capoluogo assunti gli ex convenzionati che già lavoravano sulle ambulanze. Ci sono anche dieci new entry: tutti specializzandi che opteranno però per i reparti ospedalieri e non per l’attività a bordo dei mezzi di soccorso
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
Non è un vero e proprio exploit ma l’Asp di Catanzaro non esce totalmente a bocca asciutta dal concorsone dipinto come la panacea per l’area dell’emergenza urgenza calabrese, ridotta quasi in fin di vita per mancanza di personale. I numeri della procedura, giunta ora a conclusione, raccontano infatti un’altra versione dei fatti, al netto delle buone intenzioni.
Inversione di tendenza
Era il 20 di ottobre quando in Cittadella si elogiava la storica inversione di tendenza nel reclutamento dei camici bianchi, la “Calabria torna ad essere attrattiva”, “per la prima volta più domande dei posti messi a concorso” le dichiarazioni a commento della prima fase concorsuale. E in effetti su 145 posti disponibili, erano stati in 189 a rispondere alla chiamata; a conclusione dell’iter si è assistito però ad un fisiologico calo: 106 coloro i quali prenderanno effettivamente servizio nelle aree d’emergenza delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi.
Assunti, ma non troppo
Il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, Antonio Battistini, ieri ha infatti firmato la delibera di assunzione di trenta professionisti e contestualmente approvato la graduatoria dei 106 assunti con relativa destinazione, dopo le indicazioni fornite dai candidati. Ebbene, dei trenta camici bianchi che prenderanno servizio nell’Asp di Catanzaro venti sono medici ex convenzionati – quindi, già in servizio sulle ambulanze – mentre dieci sono effettivamente new entry: i medici specializzandi, unica vera novità del concorsone.
Il jolly degli specializzandi
Complessivamente, sono stati 32 i medici ancora in formazione a rispondere positivamente in tutta la regione, evidentemente allettati dal contratto a tempo indeterminato che li attende al termine del percorso formativo, se poi resteranno a lavorare in Calabria è ancora troppo presto per dirlo.
Il 118, nulla cambia
Tuttavia, resta ugualmente negativo il saldo per il 118 catanzarese. Su trenta professionisti oggi contrattualizzati dall’Asp di Catanzaro in 18 resteranno a bordo delle ambulanze ma lo erano anche prima benché con un contratto diverso, da convenzionati; uno ha scelto di migrare verso la medicina di base appendendo così definitivamente al chiodo l’esperienza in ambulanza.
Ambulanze vuote
Le scelte poi compiute dai dieci specializzandi inseriti in graduatoria continuano a confermare la generale disaffezione verso il mondo della prima emergenza e, in particolare, verso la vita a bordo dei mezzi di soccorso. Nessuno probabilmente opterà per l’esperienza nel 118, preferendo un più comodo riparo nei reparti ospedalieri.
Saldo negativo
A questi dati per nulla confortanti, bisogna poi aggiungere che nel corso del 2024 almeno altri tre medici del 118 si avvieranno verso la pensione e il servizio di prima emergenza catanzarese non potrà quindi contare su un concreto ricambio di personale. Al contrario, continuerà a perdere ulteriori professionisti su un territorio che già sconta una pesante eredità: postazioni territoriali demedicalizzate da anni, altre a giorni alterni.