Il capogruppo in Consiglio regionale di De Magistris Presidente riferisce che a partire da ottobre il numero di dottori scenderà da sei a tre. «Le popolazioni del Pollino sono stanche del continuo tentativo di depredazione dei loro diritti fondamentali»
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«Ci risiamo: l’ospedale “Spoke” di Castrovillari continua a perdere pezzi. Se, mesi addietro, la Pediatria rischiava di dover chiudere i battenti in quanto gli infermieri erano ridotti a poche unità, ora, la criticità investe anche il Punto nascita». A lanciare l’allarme è il capogruppo in Consiglio regionale di De Magistris Presidente, Ferdinando Laghi.
Anche stavolta il problema sarebbe la mancanza di personale: «I dirigenti attualmente in servizio sono sei ma – evidenzia Laghi -, a partire da ottobre, una dottoressa sarà posta in quiescenza, un’altra sarà trasferita presso l’Azienda ospedaliera di Cosenza poiché vincitrice di concorso e un’altra ancora, pochi giorni dopo, verrà sospesa come da comunicazione dell’Ufficio Risorse umane dell’Asp. Il restante numero di camici bianchi a disposizione, ovvero tre unità (di cui una con limitazioni di servizio del lavoro notturno) sarebbe, con ogni evidenza, insufficiente a garantire la prosecuzione della guardia interna h24 nonché l’assistenza ai parti dell’Unità complessa di Ostetricia e Ginecologia. Un disastroso effetto “domino” che creerebbe ulteriori, gravissimi disagi per la popolazione di tutto il territorio».
«È delle ultime ore l’ultimo, ennesimo appello che il primario Riccardo Scudo ha inoltrato, via mail, all’Asp di Cosenza e alla direzione sanitaria del “Ferrari” – fa sapere il capogruppo di deMa -, nel quale lo stesso rappresenta lo scenario che potrebbe presentarsi da qui a breve: a meno che non si adottino misure efficaci, il fondamentale presidio, punto di riferimento per tutta l’area del Pollino e non solo, non potrà continuare a offrire i consueti servizi per l’impossibilità di garantire la turnazione h24 del personale medico».
«Le popolazioni del Pollino – chiosa infine Laghi – sono stanche di assistere al continuo tentativo di depredazione dei loro diritti fondamentali, in primis quello alla Salute. Perciò auspico che i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale intervengano con estrema urgenza al fine di assicurare al Punto nascita di Castrovillari una adeguata dotazione organica, così da scongiurarne la chiusura, e tutte le drammatiche conseguenze che ne deriverebbero».