L'attuale manager dell'area Covid di Lamezia ricoprirà l'incarico di vice-presidente: «È necessario - spiega - un cambio di passo deciso se vogliamo costruire un sistema sanitario regionale all’altezza ed evitare la fuga di pazienti e professionisti»
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È Gerardo Mancuso, medico primario in servizio a Lamezia, il nuovo vice presidente nazionale della Società italiana di Medicina interna, la più antica e prestigiosa società scientifica Italiana, che conta circa quattromila medici specialisti universitari ed ospedalieri.
Per il professionista, attualmente in servizio nel Giovanni Paolo II di Lamezia Terme: «La scienza medica ha fatto enormi passi in questo ultimo ventennio, ottenendo il risultato di aver aumentato la vita media delle popolazioni nei paesi industrializzati. Questo risultato è dovuto a migliori cure disponibili, alla tecnologia che ha affinato la diagnostica ma anche ad un modello organizzativo di management delle malattia più appropriato. Tuttavia - aggiunge - la pandemia da Sars-Cov-2 ha fatto emergere incongruenze e difformità che hanno messo in ginocchio anche i sistemi più performanti. Paesi come l’Inghilterra, la Germania ma anche le regioni del Nord Italia, hanno mostrato improvvisamente che il sistema sanitario è vulnerabile e necessità di continui adattamenti in relazione ai cambiamenti epidemiologici e di evidenza scientifica».
L'emergenza Covid
«In questo scenario - rimarca - la Calabria attraversa una fase ancora più difficile, acuita dalla emergenza Covid che ha messo a nudo tutte le inefficienze, le incongruenze e le sperequazioni di un sistema infermo e privo di prospettive. Eppure questa terra è animata da professionisti di elevato livello, che fuori dai confini riescono a far valere le proprie ragioni, le proprie capacità, ma che all’interno dei confini hanno grandi difficoltà per una diffusa mancanza di ascolto. La capacità – sottolinea il neo presidente - da noi non è considerata, anzi è un elemento di disturbo per la gestione della sanità pubblica».
Pazienti e professionisti in fuga
«Questo sta producendo una fuga di professionisti e di pazienti verso le strutture private sia regionali che fuori regione. Gli ultimi anni di Commissariamento con “esperti” da fuori Regione a capo delle istituzioni sanitarie, ha sancito con risultati scadenti, come non è l’appartenenza geografica che fa la differenza ma le capacità intrinseche degli uomini che vengono messi alla guida dei sistemi. Oggi è necessario un cambio di passo deciso, se vogliamo costruire un sistema sanitario regionale all’altezza».
Chi è Gerardo Mancuso
Specializzato in Medicina interna con lode, Gerardo Mancuso è allievo di Pier Luigi Mattioli nella Cattedra di Medicina Interna della Università di Catanzaro dove ha insegnato Metodologia Clinica e si è occupato di attività cliniche. È stato professore a contratto di insegnamenti di Reumatologia, Cardiologia, Medicina Interna ed è autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche. Il neo presidente ha ricoperto molte cariche in società scientifiche di Medicina interna, Aterosclerosi, è alla guida di uno degli eventi formativi più importanti del settore, le Giornate Internistiche Calabresi, quest’anno è arrivata alla diciannovesima edizione, è autore e relatore di molte iniziative formative regionali e nazionali. Nel 2001 è vincitore di concorso di Direttore della Unità Operativa Complessa di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme dove attualmente presta servizio. Il Reparto è stato citato nel 2003 dal ministero della Salute come Centro di Riferimento per la Cura delle Malattie Reumatiche, nel 2010 dal ministero della Salute come un reparto di rilievo per la cura dell’Ictus e dal commissario del piano di rientro nel 2017 come migliore reparto di Medicina della regione e fra i dieci reparti fra tutte le specialità della rete ospedaliera per l’impatto clinico e quello economico. Il reparto è anche citato in Italia come fra i pochi in possesso della sub Intensiva Internistica con quattro posti letto dotati di tecnologica di monitorizzazione ed attrezzature dedicate.