Personale sanitario senza risorse Covid con ipotesi tra le non più gratificanti al vaglio. È questo il motivo che, dopo ennesime sollecitazioni, ha indotto i segretari generali regionali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl a presentare un esposto in Procura.

«Dopo un anno e mezzo dal primo stanziamento da parte del Governo delle risorse destinate al personale sanitario della Calabria per aver fronteggiato con impegno l’emergenza da Sars-Covid 19, così come per tutto il personale delle altre regioni e nonostante l’accordo sottoscritto dalle scriventi il 6 luglio 2020, ad oggi nessun lavoratore ha percepito quanto destinato da Roma, secondo i criteri concordati dalle sigle sindacali» affermano in apertura i sindacalisti che ricordano di avere più volte «sollecitato la conclusione dell’iter amministrativo, hanno più volte manifestato la loro preoccupazione e il loro sdegno per il tempo trascorso ed i rimpalli di responsabilità tra le strutture di governo regionale del sistema sanitario, Commissario e dipartimento della Salute e quelle di governo aziendale delle Asp Calabresi e delle Aziende Ospedaliere».

«La grave crisi pandemica ha disvelato con ampia chiarezza quanto siano stati e siano fondamentali l’impegno e l’abnegazione dei lavoratori del sistema sanitario che, seppur in condizioni di grave disagio, anche senza adeguate protezioni, nonostante la grave carenza di personale, hanno affrontato con coraggio e senza risparmiarsi la crisi sanitaria. Tutto ciò ha indotto il Governo, di concerto con la Conferenza delle Regioni, a stanziare risorse vincolate al fine di ristorare i sacrifici ed il rischio corso, ma i lavoratori calabresi, a differenza dei lavoratori delle altre regioni, non hanno percepito nulla in ragione del pressapochismo della burocrazia regionale e della errata imputazione delle somme nel Decreto di assegnazione delle risorse alle aziende».

Fondi Covid, i sindacati: «16 milioni inghiottiti»

«L’avevamo detto – tuonano ancora i sindacalisti - non si possono usare i soldi stanziati dal governo con un fine ben preciso, premiare i lavoratori con una indennità, per fare altro, ovvero compensare le spese straordinarie del personale impegnato a fronteggiare la pandemia. C’è una bella differenza tra ciò che contrattualmente è stabilito e un riconoscimento premiale di 16 milioni inghiottiti dai bilanci aziendali magari per contabilizzare un bel risparmio».

Poi l’annuncio di ricorrere alla Procura della Repubblica di Catanzaro e consegnare un esposto nelle mani del Procuratore Nicola Gratteri. All’atto della consegna dell’esposto, i tre segretari Baldari, Giordano e Bartoletti hanno comunicato al Procuratore la necessità di fare chiarezza non solo sulle risorse destinate ai lavoratori per l’indennità cosiddetta Covid, ma, come contenuto nel documento corredato da numerosi allegati, di avere contezza riguardo tutte le ingenti somme destinate alla Calabria per le assunzioni, il potenziamento della rete territoriale e della rete ospedaliera.