Gli strumenti in dotazione ai presidi Spoke di Paola e Cetraro. Nelle prossime settimane saranno distribuiti a tutti gli ospedali della provincia
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Le prime BodyCam acquistate dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza per tutelare l’incolumità degli operatori, sono state consegnate al pronto soccorso dei due presidi Spoke di Paola e Cetraro. Dalla mattinata di oggi, 14 novembre, sono indossate dal personale di turno in servizio. Per il momento, in questa fase di sperimentazione, gli apparecchi in dotazione sono quattro equamente distribuiti tra i due plessi ospedalieri del Tirreno cosentino. L’Asp però nel complesso, ne ha comprati 40 da distribuire nelle prossime settimane in tutti i reparti dell’emergenza urgenza presenti nei nosocomi gestiti dall’ente territoriale.
L’ultimo precedente a Lamezia Terme
Solo per una circostanza fortuita l’entrata in funzione dei dispositivi di videoregistrazione coincide con il deprecabile episodio registrato a Lamezia Terme ai danni del dottor Rosarino Procopio, aggredito con un manganello da un pregiudicato poi finito agli arresti domiciliari. Ed anche con la conversione in legge del Decreto che inasprisce le pene per chi si rende responsabile di atti di violenza nei confronti del personale sanitario. In realtà la direzione generale dell’Azienda Sanitaria guidata da Antonello Graziano aveva dato il via alla procedura amministrativa di acquisto delle BodyCam già nello scorso mese di marzo, unitamente ad una serie di altri interventi di carattere strutturale, procedendo così al restyling dei pronto soccorso di propria competenza con l’obiettivo di rendere gli spazi più idonei a garantire la sicurezza di medici, infermieri e Oss e per rendere più agevole l’accesso per l’utenza.
Attivate solo in caso di necessità
Le telecamere vengono indossate spente; il personale le attiva soltanto se dovesse sentirsi in pericolo. Basta premere un pulsante e parte la registrazione: «È un aspetto questo da sottolineare – dice Orsola Sguglio, direttrice del pronto soccorso dello Spoke di Paola-Cetraro, oltre a quello di San Giovanni in Fiore – Tutte le procedure, per le quali abbiamo seguito un rigoroso corso di formazione, si svolgono nel rispetto delle norme sulla privacy. Inoltre le registrazioni possono essere scaricate e visionate esclusivamente dalla direzione generale dell’Asp e dalle forze dell’ordine». Se non utilizzate, le videoriprese rimangono a disposizione per 48 ore, poi si cancellano. Questa tempistica è cruciale per l’applicazione dell’arresto in flagranza differito in applicazione appunto delle nuove norme appena adottate dal Parlamento.
Sistema deterrente
«Quando ci è stata proposta questa opportunità – ha detto ancora al nostro network la direttrice dell’Unità operativa - abbiamo tutti pensato che la BodyCam potesse rappresentare un’arma per dissuadere i pazienti o i loro parenti da eventuali attacchi al personale sanitario». Orsola Sguglio ha maturato una lunga esperienza in prima linea, anche al pronto soccorso dell’Annunziata di Cosenza: «Le cause che possono innescare comportamenti aggressivi possono essere tante. Ai miei collaboratori raccomando sempre di rasserenare gli animi e di ricordare che al di là degli ambulatori, nei corridoi, ci sono figli, genitori, amici che hanno la necessità di essere costantemente informati. Per questo ogni volta che visitiamo un paziente, ci rapportiamo con qualcuno di loro. Inoltre, per limitare le attese di chi si rivolge al pronto soccorso per urgenze differibili, abbiamo istituito una corsia per i codici verdi e i codici bianchi. Per le visite ci avvaliamo di medici specializzandi in accordo con l’Università Magna Grecia di Catanzaro».
Interventi strutturali
Ercole Cosentino, direttore dello Spoke Cetraro-Paola, sottolinea come la dotazione delle BodyCam sia solo «una parte del più ampio complesso di azioni attivate dall’Asp di Cosenza per riammodernare i due pronto soccorso degli ospedali tirrenici. A lavori ultimati saranno ultramoderni e sicuri anche dal punto di vista strutturale. Poi l'azienda, ad integrazione delle BodyCam, sta portando avanti un importante appalto per incrementare i servizi di videosorveglianza, vigilanza, portierato». Rendere più efficienti i servizi di emergenza degli ospedali territoriali è utile per sgravare il pronto soccorso dell’Hub di Cosenza. Inoltre lo Spoke è anche un riferimento importante per tutta la costa, soprattutto durante la stagione estiva «quando i nostri accessi triplicano. Vogliamo essere un punto di approdo efficace – conclude Cosentino – per qualunque tipo di necessità grave, più grave o meno grave con operatività h24, con l’obiettivo di dare risposte sempre più adeguate».