L’Asp di Crotone pubblica un bando per reclutare 45 coordinatori infermieristici e tecnici solo per «logiche clientelari». È quanto denuncia in una durissima nota, Gaetano Papaleo, segretario generale della Uil Fpl di Crotone, che critica anche il già contestato atto aziendale.

Atto aziendale «confusionario»

«È ormai evidente che – si legge nella nota - la più grande preoccupazione dei vertici dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone non è garantire i giusti servizi sanitari in armonia con la mission aziendale, ma prodigarsi a mantenere lo status quo ante e cioè ad incarnare un ruolo da curatori fallimentari di una gestione che fino ad oggi si è dimostrata intrisa da atti inefficaci ed inadeguati a dare un segnale di cambiamento».

Ormai, non fa più notizia – prosegue Papaleo - il lungo tempo di attesa per una visita oppure per un esame strumentale e ciò non è per colpa dei sanitari che, seppure in numero insufficiente cercano di colmare il vuoto determinato dall’incapacità gestionale e di programmazione di questa dirigenza, che con l’adozione dell’atto aziendale ha dimostrato, ove c’è ne fosse stato bisogno, di produrre l’ennesimo documento in molti punti irragionevole, confusionario non corrispondente ai reali bisogni di questo territorio ma non poteva essere diversamente avendolo scopiazzato da altro territorio».

Il bando sotto accusa

«L’ultima genialità di questa direzione – sottolinea il sindacalista – che si sta consumando in questi giorni è rappresentata dall’esigenza clientelare di spostare decine di dipendenti, tra il personale Infermieristico e Tecnico sanitario, a funzioni di coordinamento non necessarie e non previste, nel numero, sia dallo stesso atto aziendale, elaborato dal commissario dell’Asp di Crotone Domenico Sperlì, sia dalle perentorie linee guida del commissario del piano di rientro Guido Longo».

«Da precisare, personale sanitario come è ben risaputo da tutti, già carente per il loro parziale utilizzo in ambito amministrativo e per la carenza di assunzione di queste figure. Tutto questo avverrà a breve, se qualcuno non interverrà, grazie al bando di selezione elaborato dalla direzione per il reclutamento di ben 45 coordinatori da assegnare non solo alle 23 Unità operative complesse come previsto dalle norme, ma anche per le Struttura semplice eo i semplici servizi, della serie si predica bene e si razzola male».

Le altre anomalie

«Ma - precisa ancora Papaleo - esistono in servizio circa 15 coordinatori infermieristici e tecnici–caposala, già inquadrati che non vengono presi in considerazione per la funzione che, ope legis, al contrario debbono rendere all’azienda e che, all’opposto non le verrebbe consentito di svolgere nei giusti modi perché? La risposta è la solita, rende di più politicamente una nuova selezione, sicuramente, più fruttuosa per la solita logica perversa del favoritismo che scaturisce dalla selezione. Questo significa che avremo 45 nuovi coordinatori più 15 vecchi coordinatori-caposala per un totale di 60 operatori.

Tradotto in pratica – infermieri e tecnici sanitari – saranno spostati dalla prima linea già carente di per se (provocando meno assistenza diretta all’utenza) a fronte di un numero maggiore di coordinatori inopportuni e inutili se non dannosi, considerato, e ci ripetiamo, che sia lo stesso atto aziendale elaborato dal commissario Sperlì sia le linea guida elaborate dal commissario Longo ne identificano solo 23 per l’Asp di Crotone».

«Più sei inefficiente più fai carriera»

«Ma il danno non finisce qua, perché i coordinatori già esistenti e che non saranno utilizzati nel pieno della loro funzione non potranno fare altro che, posto di fatto il loro demansionamento, si rivolgeranno alla magistratura al fine di vedersi garantire i loro diritti e le loro prerogative. Quindi, per quanto possiamo, umilmente, prevedere, anche questa volta l’azienda ne uscirebbe soccombente, situazione che tradotta in termini economici significa che ai già tanti milioni di euro che questa azienda paga per il contenzioso giudiziario, si sommerebbero anche queste…e i cittadini pagano.

Si è proprio così, il debito – conclude il sindacalista - sarà a carico dei cittadini tutti, perché la normativa per la quale dovrebbero essere i dirigenti ad essere ritenuti responsabili per danno erariale nell’esercizio delle loro funzioni, stranamente, non viene applicata, anzi, nell’ASP più dimostri di essere inefficiente e dannoso più fai carriera, basta essere servo, fedele e basta essere allineato al sistema».