VIDEO | La carenza di sanitari mette in crisi il pronto soccorso e la chirurgia toracica. Ma non sono le uniche carenze denunciate dalle sigle sindacali: «Cifre ballerine su pianta organica e posti letto. Serve un cronoprogramma per il rilancio il nosocomio»
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Da circa un mese i medici dell'Annunziata di Cosenza sono in stato di agitazione e la loro protesta proseguirà finché l'Azienda Ospedaliera, come segnale di buona volontà, non metterà a concorso otto posti per dirigente medico di cui sei da destinare al pronto soccorso e due alla chirurgia toracica, i reparti dove al momento, si registra la maggiore sofferenza per la mancanza di personale.
Le criticità dell'Hub
Lo hanno ribadito al Commissario Isabella Mastrobuono nel corso di una riunione ospitata in Prefettura i rappresentanti nell'intersindacale nella quale sono ricomprese le sigle Aaroi, Anaao Assomed, Anpo, Cgil, Cimo, Cisl Medici, Coas Fassid, Fvm, Sinafo, Uil Fpl. La posizione dei medici è stata inoltre confermata in una conferenza stampa ospitata nella sede dell'Ordine dei Medici del capoluogo bruzio, dove sono state snocciolate le criticità dell'Hub, a cominciare proprio dalla carenza di personale.
«Al limite del collasso»
«Siamo al limite del collasso - ha detto il segretario della Cisl Medici Rodolfo Gualtieri - Il pronto soccorso opera con soli sei medici, la chirurgia toracica con due medici oltre il primario. Nessuna attività seria può essere retta con numeri simili. L'Annunziata è ridotta alle sole attività di emergenza: non c'è più chirurgia elettiva né la possibilità di assistere pazienti che non siano Covid. Una situazione insostenibile».
Assunzioni bloccate
Non sarebbe disponibile, denunciano i sindacati, il dato relativo al numero di sanitari previsti dalla pianta organica e che di fatto, mancano all'appello perché negli anni non si è proceduto a rimpiazzare medici, infermieri ed altre figure professionali andate in pensione oppure approdate verso altre strutture. E nemmeno quali siano le pastoie burocratiche che bloccano le assunzioni: «Sembra non ci sia soluzione - dice Gualtieri - Per l'avvio del reclutamento mancherebbe l'autorizzazione della Regione. Questa spiegazione non ci convince poiché a Reggio e Catanzaro gli ospedali continuano invece a selezionare personale da inserire in organico».
Il balletto delle cifre
Il balletto delle cifre e delle responsabilità non cambia la sostanza e si riverbera anche sulla dotazione dei posti letto. Sarebbero poco più di 400 a fronte dei 725 previsti. Tra le rivendicazioni poi, vi sono tutti i ritardi nell’applicazione del Contratto Collettivo nazionale, in vigore da oltre un anno e mezzo.
Un cronoprogramma per ripartire
Con il Commissario Mastrobuono, i sindacati hanno tracciato un cronoprogramma: apertura del Mariano Santo nel mese di ottobre; presentazione ed approvazione, entro la fine del 2021, del piano dei fabbisogni di personale per riportarne il numero a livelli tali da permettere la normalizzazione dei posti letto entro il biennio 2021-2022; allineamento ed applicazione degli istituti contrattuali disposti dal vigente CCNL entro il prossimo ottobre.