«Qua non c'è più personale, è vergognoso. La mattina dovremmo iniziare il trattamento alle 8 e invece ci fanno aspettare anche un’ora. Non capiscono che la nostra vita è appesa a un filo». Sono esausti ma vogliono gridare il loro appello nella speranza che sia finalmente ascoltato, i pazienti in dialisi al presidio ospedaliero cittadino di Tropea. Ieri mattina l’ennesimo ritardo a causa della carenza di personale infermieristico e di operatori socio-sanitari. Una situazione che ha portato i pazienti a protestare unitariamente, all’ingresso del reparto, per chiedere risposte immediate a tutela del proprio diritto alla salute.

«Dieci minuti per noi qua dentro equivalgono a dieci giorni. Viviamo uno stress non indifferente. Già entriamo distrutti, e alla fine, data la situazione, ne usciamo ancora peggio», commenta un paziente. «Inoltre rischiamo di doverci spostare pure a Nicotera o a Vibo Valentia, con grande disagio» aggiunge un altro signore in attesa di poter ricevere il trattamento.

«La situazione è molto complicata - rimarca una signora che ha raggiunto i pazienti in attesa nei corridoi del reparto per dare loro supporto -. Io avevo qua mio marito che è morto, però i disagi di allora purtroppo si stanno ripresentando. Questi pazienti hanno una grossa problematica che richiede che vengano curati nel minimo particolare, minuto per minuto. Non possono permettersi giornate in cui magari tornano a casa e devono andare a letto perché non sono stati dializzati neanche in modo corretto; questo però purtroppo succede, perché le ore non bastano visto che magari vengono attaccati alle nove e poi c'è l'altro turno che deve subentrare dopo». Continua a leggere su ilVibonese.it