Situazione catastrofica all’interno dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Burocrazia nel pallone, indisponibilità del personale a comporre le commissioni, impossibilità a celebrare i concorsi. Tutto da rifare, per il direttore sanitario Martino Rizzo che, nei giorni scorsi, aveva denunciato metodi e condotte da atteggiamento mafioso in chi ostacola il lavoro del management. «In un'azienda dove non c'è una classe dirigente puoi fare salti mortali, ma è difficile risolvere i problemi, anche perché tutto ricade sui pochi presenti e sull'esiguo personale disponibile. Va ricreato tutto l'apparato amministrativo, ma ci vuole tempo, tanto tempo, troppo».

Affermazioni che in larga parte giustificano i ritardi nelle assunzioni del personale: «Bandire un concorso diventa un supplizio. Non si trova disponibilità di componenti nelle commissioni, né interni né esterni. E nessuno che svolga le funzioni di segretario. Nominati, quasi subito si dimettono: perché assumersi responsabilità se non ci si sente "parte" dell'azienda? Questa è la situazione».

Solo 80 assunzioni su 500 previste

Nel frattempo si fa quel che si può. Delle 500 assunzioni previste, dice Rizzo, «siamo riusciti a farne una ottantina, sono stati inoltre riesumati concorsi per medici internisti, medici di pronto soccorso e psichiatri. Ci sono avvisi per medici di diverse specialità, per educatori professionali, per Oss, insufficienti nonostante sia stata conclusa la procedura interna di riqualificazione».

Capitolo a parte è invece quello riservato alle guardie mediche e al Suem (118): «Sullo Ionio ci sono 82 posti di guardia medica vacanti, e il 118 riesce appena ad assicurare un medico per turno. Grosso guaio, e grossissime difficoltà per gli operatori, che si stanno facendo in quattro. Il problema c'è anche per alcuni lavoratori interinali dell'Azienda, essenziali per la prosecuzione di certe attività: il contratto è in scadenza, occorre una soluzione rapida della questione, perché l'eventuale loro licenziamento comporterà un ulteriore impoverimento di questa Asp. Se questo dovesse accadere e non si troverà una via d'uscita legale e condivisa, l'azienda subirà una ulteriore sciagura».