La consigliera regionale di minoranza formula un'analisi impietosa della gestione del delicato settore: «Quindici mesi trascorsi inutilmente, senza nessun passo avanti concreto nella risoluzione dei problemi della»
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«Il quadro che viene fuori dal verbale di verifica del tavolo tecnico degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza tenuto lo scorso 9 Novembre è assai preoccupante». La consigliera regionale di opposizione Amalia Bruni interviene sui rilievi mossi dall’organismo interministeriale di Governo in merito alla situazione della sanità calabrese.
«Nessuna inversione di tendenza – rincara la dose la consigliera Bruni – mentre si certificano nuove inadempienze. Si, proprio imbarazzanti e inaccettabili. Si certifica, per come già fatto dalla corte dei Conti, il mancato utilizzo di risorse assegnate dallo Stato, anche rispetto al Covid, a danno di servizi non resi. Non è corretto far passare per avanzo di bilancio il fatto di non erogare alcune prestazioni. Come dire, se non si danno servizi certo che si risparmia. Ma è questa la ricostruzione del servizio sanitario calabrese? Neanche le risorse umane messe a disposizione da tre interventi legislativi speciali sono state utilizzate».
«Nonostante le disponibilità del precedente Governo e dello stesso Parlamento, cosa mai successo prima, non si è stati in grado di cogliere le opportunità messe a disposizione. Quanto ad Azienda Zero, presentata come il "faro" strategico della nuova sanità, dopo ben tre letture legislative e proficua collaborazione col governo, a distanza di 15 mesi, il tavolo osserva sovrapposizioni con i poteri commissariali che non sono trasferibili. Un bel pasticcio, quello che doveva essere l’intervento risolutivo è diventato un peso, oltre che un costo serio per la sanità calabrese. Senza tanti giri di parole, il documento testimonia, in sostanza, quindici mesi trascorsi inutilmente, senza nessun passo avanti concreto nella risoluzione dei problemi della sanità Calabrese».
«Sono tanti – conclude la consigliera regionale Bruni – gli appunti critici dei tecnici del ministero che davvero rappresentano una situazione imbarazzante per chi ha preteso, e ottenuto, il ruolo di Commissario per la Sanità. Anche sulla vicenda dei medici cubani il tavolo Adduce mette in evidenza una serie di criticità. Presidente Occhiuto, è ora di cambiare strategia e di cominciare concretamente a elaborare un piano serio per invertire questo declino inarrestabile a cui ci sta portando».