VIDEO | Il servizio, attivo al Mariano Santo, fornirà in comodato gratuito, protesi di capelli alle donne che combattono, oltre al cancro, anche l'alopecia, effetto collaterale delle cure chemioterapiche
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La banca della parrucca inaugurata nell’unità di oncologia del Mariano Santo di Cosenza è la prima del genere attivata nel Mezzogiorno d’Italia, risultato della sinergia promossa tra l’Azienda Ospedaliera, l’Associazione Oncomed e la Tricostarc di Roma, sostenitrice insieme alla Fondazione Prometeus, di un progetto avviato nel 2011, con lo scopo di mettere a disposizione delle pazienti in comodato gratuito, le protesi di capelli per risolvere l’inestetismo della nudità del capo, effetto collaterale tra i più comuni della chemioterapia, necessaria per combattere le patologie tumorali.
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Impatto straordinario
Zaynab è la prima a fruirne, ed il cambio di paradigma è straordinario: «È una sensazione che non riesco a descrivere – dice al nostro network sorridendo, dopo essersi osservata allo specchio – Prima della malattia io portavo i capelli proprio con il taglio di questa parrucca. Non riuscivo più a ricordare la mia immagine, adesso ho ritrovato me stessa e sono molto contenta». Nell’universo femminile i capelli sono un simbolo di seduzione, veicolo di un linguaggio non verbale. L’impiego della parrucca consente un notevole miglioramento della qualità della vita delle pazienti. Per questo si tratta di un presidio medico a tutti gli effetti, inserito nel processo di umanizzazione delle cure.
Il contributo regionale
Recentemente, il Consiglio regionale della Calabria si è dotato di una norma per erogare un contributo di 300 euro per il loro acquisto. Così si combatte anche la fragilità economica. La presidente di Tricostarc, Giusy Giambertone, ricorda che nei prossimi giorni, parteciperà a Paola ad una iniziativa con la proponente della legge, la consigliera Luciana De Francesco, per renderne noti i contenuti: «Una novità di rilievo che sarà illustrata nell’auditorium comunale. L’oncologia di Cosenza – ha aggiunto Giusy Giambertone – si è rivelata una eccellenza dove il diritto alla bellezza delle donne ha trovato ampio spazio nei percorsi di cura. Questo ci riempie di gioia».
Caschi refrigeranti e gruppo onco-dermatologico
L’Associazione Oncomed sarà il punto di riferimento all’interno del reparto: «Le pazienti potranno contattarci telefonicamente o venire allo sportello informativo presente nelle corsie del Mariano Santo. Affiancheremo le donne anche nella scelta della parrucca più adeguata alle loro esigenze. È una iniziativa dal valore importante, anche perché si tratta di presidi particolarmente costosi. Adesso invece potremo garantirne a tutti la piena accessibilità». Rivolgendosi all’Associazione Oncomed è possibile anche donare i propri capelli. La lunghezza minima richiesta è di 40 centimetri. L’oncologia di Cosenza, poi, si è attrezzata anche per mitigare l’insorgenza dell’alopecia: «Abbiamo la disponibilità di caschi refrigeranti – dice Carlo Capalbo, direttore dell’Unità operativa – In più abbiamo allestito un gruppo di medici ed infermieri formati nel settore onco-dermatologico, in grado di assicurare la migliore assistenza». Alla conferenza stampa di presentazione della Banca della Parrucca, moderata da Elly Sirianni, è intervenuto con un saluto anche Luigi Marafioti, direttore della radioterapia oncologica.