Nei giorni scorsi si è conclusa, nella sede dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, la prima fase del piano vaccinale anti Covid-19, esteso anche al personale dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, contribuendo a intensificare le operazioni del sistema sanitario attraverso la messa a disposizione di appositi spazi e di un’adeguata organizzazione. Lo riferisce una nota stampa.

Il piano vaccinale

Il piano vaccinale è stato attuato in accordo con l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, su autorizzazione del presidente f.f. della Regione Calabria Antonino Spirlì, in accoglimento della richiesta del rettore dell’Università Mediterranea e presidente del Comitato regionale universitario di coordinamento Santo Marcello Zimbone, avanzata di concerto con gli altri Atenei calabresi. La campagna vaccinale è stata avviata tempestivamente grazie alla pronta collaborazione del commissario Asp Gianluigi Scaffidi, del direttore sanitario della stessa Azienda Antonio Bray.

676 vaccinati

Sono state complessivamente somministrate 676 prime dosi di vaccino attraverso l’ottima attività di programmazione ed esecuzione delle operazioni, coordinata tra la Direzione generale dell’Università Mediterranea, guidata da Ottavio Amaro, e il Presidio ospedaliero “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo. Il personale impegnato ha garantito grande disponibilità, efficienza e competenza, con la vigile supervisione del direttore sanitario Giuseppe Zuccarelli e dell’equipe medica guidata da Agostino Zavettieri.

Le attività si sono avvalse proficuamente anche dell’assistenza del Medico competente d’Ateneo Attilio Colica, nonché della presidente Daniela Marcella Dattola insieme ai medici e collaboratori della Croce Rossa Italiana di Reggio Calabria. La prima fase di somministrazione dei vaccini non ha fatto registrare alcuna reazione avversa di rilievo. L’obiettivo delle vaccinazioni del personale universitario è quello di contrarre il più possibile i tempi per la piena ripresa delle attività formative in presenza. La formazione a distanza ha certamente consentito di andare avanti, ma rimane una soluzione di ripiego, con varie limitazioni accanto ad aspetti da valorizzare in futuro. Per la crescita personale dei giovani studenti – si legge infine nel comunicato - è necessario anche vivere l’università, uno dei percorsi di vita più importanti che, se vissuto con consapevolezza piena e determinazione, non può che rivelarsi una bellissima avventura.