Le sigle sindacali: «Nel Cosentino previsioni disattese tanto da far ipotizzare profili di illeceità nei comportamenti»
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I sindacati del Cosentino presentano un esposto in Procura in merito alla campagna vaccinazione anti-Covid in Calabria e più specificatamente nella provincia bruzia: «Come anticipato nel comunicato dello scorso 8 marzo in queste ore, senza ulteriori indugi, Cgil Cosenza e Pollino Sibaritide e Tirreno, Cisl Cosenza e Uil Cosenza – è scritto in una nota - hanno presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza ed alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti – Sezione Giurisdizionale per la Calabria un esposto-denuncia relativo alle modalità con le quali si sta svolgendo la campagna vaccinale in Calabria e segnatamente nella provincia di Cosenza.»
Dopo aver brevemente ricordato quali siano le linee guida individuate dal Ministero della Salute per l’avvio della campagna vaccinale contro il Covid-19 ed i successivi passaggi di pertinenza dell’Asp provinciale, «si evidenzia come in questo territorio tutte le previsioni siano state tutte totalmente disattese, tanto da far ipotizzare profili di illeceità nei comportamenti di quanti alla campagna vaccinale dovrebbero istituzionalmente sovrintendere, perseguendone la migliore attuazione possibile».
I sindacati pertanto chiedono alle procure «di effettuare tutti gli opportuni accertamenti, volti all’individuazione dei responsabili i cui comportamenti omissivi possano essere considerati alla stregua di reati penali e che dagli stessi possa essere scaturito altresì un danno erariale». Va da sé che nell’eventuale procedimento penale le organizzazioni sindacali «si costituiranno come parti civili, nella consapevolezza e nella certezza di rappresentare non solo le persone alle quali tradizionalmente è rivolta la loro attività, ma gli abitanti tutti di un intero territorio, nel quale la campagna vaccinale si sta palesando come una emergenza nell’emergenza».
Le sigle sindacali commentano inoltre le vicende delle vaccinazioni ai non aventi diritto: «Non ci pare il caso – aggiungono - di tornare sulla casistica che purtroppo si arricchisce ogni giorno di nuove e poco edificanti notizie su inadempienze per non dire su comportamenti assai vicini all’illegalità: ci penserà, auspichiamo, una indagine approfondita e tempestiva dell’Autorità Giudiziaria. Per chiudere, non si possiamo non ricordare le parole pronunciate dal presidente del Consiglio che, in visita ad un grande hub vaccinale di Roma, ha chiesto a tutti «di aspettare il proprio turno», come ha fatto il presidente Mattarella, cosa che dovrebbe contraddistinguere una comunità solidale e, aggiungiamo, il rispetto delle leggi e delle norme anzitutto da parte di quanti dovrebbero applicarle».