Dieci giorni di proroga, che scongiurano il blocco di un fondamentale servizio socio-assistenziale da lunedì ma soltanto per il momento come ovvio, dopo il confronto fra i rappresentanti di tutte le associazioni-aziende e cooperative operanti nel settore e l’Asp di Catanzaro. Il riferimento è al trasporto dei dializzati dalle rispettive residenze agli ospedali e alle strutture sanitarie che garantiscono il trattamento salvavita di tali malati, effettuato a bordo di ambulanze (nei casi in cui le precarie condizioni del paziente richiedano l’impiego di questo mezzo) o più comunemente di cosiddette automediche.

Ebbene, il rischio molto concreto di sospensione dei ciclici viaggi che, lo si ribadisce, impediscono gravissime conseguenze quali anche in tempi abbastanza rapidi una morte piena di sofferenze a chi patisce l’insufficienza renale, si è materializzato alla luce dei mancati rimborsi (previsti dalla legge) ormai dall’estate scorsa delle spese carburante sostenute e anticipate dai malati stessi (i pochi in grado di recarsi tre o più volte a settimana nei presidi clinici da soli o con l’ausilio di un familiare con una vettura propria) o dai sodalizi citati.

Circostanza che ha portato, dopo una serie di recenti incontri purtroppo finora risultati infruttuosi, all’annuncio dell’imminente interruzione del servizio con tutte le comprensibili implicazioni del caso. Presa di posizione che ha spinto l’Asp a intervenire subito, tentando una mediazione. In particolare l’attivismo mostrato dalla direzione generale e dalla dirigenza del Distretto provinciale dell’Azienda, che ha assicurato di star lavorando attivamente per una rapida risoluzione del problema con il conseguente accesso ai rimborsi del trasporto degli emodializzati, ha come premesso convinto associazioni e coop interessate, in virtù del profondo rispetto nutrito nei confronti degli affetti da una patologia particolarmente severa, a concedere un breve periodo per arrivare alla corresponsione dei fondi, quantomeno in relazione agli arretrati.

È però chiaro che come peraltro messo in rilievo da Osvaldo Catania, il quale si è ancora una volta espresso in nome della categoria di quanti ogni giorno assicurano l’essenziale servizio, se alle promesse dei vertici dell’Asp non seguissero i fatti entro, e non oltre, la fine della prossima settimana, magari con altre richieste relative al prolungamento della nuova scadenza prestabilita, non ci saranno ulteriori dilazioni. Il blocco scatterà inoltre senza darne comunicazione formale o preavviso, considerato come per l’ennesima occasione è stato precisato che gli esborsi necessari non sono più sostenibili (anche alla luce dell’impennata dei prezzi di gasolio e benzina a causa della guerra in Ucraina). E che la proroga è solo un atto di responsabilità. Ma possibile unicamente per una fase limitatissima, aggiungendo come del resto all’Asp sia stato spiegato in ogni modo che non ci sono margini per poter seguitare ad andare avanti nella situazione attuale.