Il report si chiama "Le Equilibriste: la maternità in Italia", ed è stato diffuso da Save the Children in occasione della festa della mamma. I dati riguardano, appunto, la maternità, i servizi che vi ruotano attorno, la rete sanitaria e relazionale che dovrebbe aiutare e sostenere madre e bambino nelle diverse e delicate fasi della crescita.

 

Ebbene, ci sono alcune premesse generali da fare, che riguardano la realtà nazionale nella sua interezza. Innanzitutto le donne italiane scelgono di diventare madri sempre più tardi, intorno ai 31 anni. Tendenzialmente non hanno un impiego, o se lo hanno sono costrette a fare i conti con difficoltà enormi per conciliare la sfera professionale con quella lavorativa. Qui, a fare la differenza è la presenza di servizi sul territorio come asili nido, centri di aggregazione e impianti sportivi.

 

Ed è a questo punto che le madri del sud restano indietro. Tra le regioni del Mezzogiorno, la Campania risulta essere la regione meno "mother friendly", preceduta da Sicilia (20° posto), Calabria, Puglia (18°) e Basilicata (17°). Al vertice opposto della classifica ci sono le Province autonome di Bolzano e Trento al primo e secondo posto seguite da Valle D'Aosta, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte.

Lì dove le donne hanno il diritto di scegliere se e quando diventare madri, dove tutto sembra concepito per favorire la maternità. Così vicino eppure un altro paese, un altro mondo.