«Ieri addirittura il generale ha dato una lezione di educazione civica ai nostri figli in questa Calabria martoriata - spiega Rocco Megna, operatore sociosanitario idoneo - lanciando il messaggio che con la prepotenza si raggiungono i risultati e questo lo trovo vergognoso».

 

Ha il bruciante sapore dell'ingiustizia la proroga accordata ai precari dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio dal commissario ad acta, Saverio Cotticelli, intervenuto ieri in extremis nel tentativo di sedare una protesta che aveva assunto i contorni del dramma. E il giorno dopo gli operatori sanitari regolarmente inseriti in graduatorie all'esito di un concorso pubblico bussano alle porte della Regione per avere risposte. «Non scenderemo a quel livello perchè noi pensiamo che dalla nostra parte ci sia la legge. Siamo ancora fiduciosi anche se è difficile credere che la legalità in Calabria vince sempre».

 

E' la garanzia della legalità a mordere le coscienze degli idonei che hanno messo all'indice il comportamento del commissario, sempre professatosi contrario a qualsiasi forma di proroga ai precari, salvo rivedere la sua posizione ieri, dopo la dura protesta andata in scena ieri con tanto di taniche di benzina e lavoratori barricati. «Non sappiamo cosa dire, speravamo che il generale come ha sempre detto e come ha sempre sostenuto era dalla parte della legalità ma ieri ha dimostrato tutt'altro. Fino a qualche giorno fa aveva dichiarato che il mantenimento in servizio di queste persone era addirittura illegale e incostituzionale, ieri come per magia ha risolto il problema dei precari».

 

Luana Costa

 

 

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