Procreazione assistita e infertilità, le nuove frontiere della medicina in Calabria

VIDEO | Vanta tra i suoi successi la nascita del primo bambino “in provetta” nella nostra regione. Dal 1991 ad oggi ha permesso di mettere al mondo ben 4 mila bambini. Il Gatjc Fertility Center di Gioia Tauro ospite a LaC Salute

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di R. G.
14 marzo 2019
06:50
Gravidanza
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Sono stati circa 4 mila i bambini nati grazie al Gatjc Fertility Center di Gioia Tauro dal 1991 ad oggi. Circa 28 anni di attività nel delicato e sofisticato campo della procreazione medicalmente assistita. Se n’è parlato nell’ultima puntata di LaC Salute insieme alla responsabile amministrativa del centro Leona Cremonese e all’embriologa Francesca Rita Pileio, ospiti di Rossella Galati. Diversi i servizi del Gatjc, adatti a molteplici esigenze. Fortunatamente al giorno d’oggi la consapevolezza e la conoscenza sulla fertilità delle donne sta crescendo ed è più facile prevenire alcune difficoltà nel concepire anche se quello dell’infertilità è diventato un vero e proprio problema sociale.

Sempre meno nascite

«Oggi in Italia il 20% delle coppie ha problemi di fertilità e queste cifre sono destinate ad aumentare principalmente per lo stile di vita o per il fatto che si decide di diventare mamma ormai dopo i 30 anni – spiega Loena Cremonese -. Nel 2016 sono nati 470 mila bambini, 20 mila in meno rispetto al 2015 e 100 mila in meno rispetto al 2010. Se si continuerà di questo passo, in Italia nel 2022 ci saranno 4000 classi delle scuole elementari in meno rispetto ad oggi».


Quando iniziare il percorso

Ma quando è il momento giusto per chiedere aiuto? «I giovani sotto i 30 anni dovrebbe chiedere aiuto quando, dopo 12 o 24 mesi di rapporti  non riesce a ottenere una gravidanza. Se parliamo di una coppia di 35 anni i tempi si accorciano e dovrebbero rivolgersi a strutture come la nostra dopo 6 mesi – dice la Cremonese -. In altri casi invece, se ci sono coppie giovani ma con problemi relativi al liquido seminale o problemi femminili, dopo 3 o 4 mesi sarebbe il caso di interpellare uno specialista. Per andare incontro alle famiglie che hanno difficoltà ad iniziare un percorso di procreazione medicalmente assistita, nel nostro centro ogni primo sabato del mese gli specialisti ricevono le coppie che hanno bisogno di parlare con il ginecologo, lo psicologo, con l’andrologo grazie all’Open Fertility Day».

Non aspettare

Dunque il fattore tempo incide inevitabilmente sul corpo della donna e su quello dell’uomo e dunque sulla fertilità. «Per far diventare il songo realtà ogni tanto la donna dovrebbe mettere la carriera da parte e pensarci seriamente - sottolinea l'ospite di LaC Salute -. Oggi il fattore età è quello più problematico. Anche noi se ci troviamo di fronte una donna di 30 o 35 anni riusciamo a ottenere i risultati ma a 40 inizia ad essere tutto più difficile».

 

Giornalista
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