«Gli ultimi dati Istat disponibili parlano chiaro: l’età media a cui le donne italiane fanno un figlio è vicina ai 32 anni, mentre per gli uomini sale a 35. In Europa siamo “maglia nera”; nel continente, infatti, il dato anagrafico medio è attestato sui 29. Procreiamo poco (altro dato incontrovertibile) e in più lo facciamo tardi rispetto a tutti gli altri. La scelta di quando diventare genitori può essere necessitata o libera, ma se maturata tardi comporta inevitabilmente dei rischi che, tuttavia, possono essere scongiurati o comunque prevenuti attraverso la protezione della propria fertilità». Così si legge in una nota che annuncia il convegno medico in programma a Gioia Tauro il 24 giugno “Preservazione della fertilità: strategia per far nascere il futuro”.

L’evento, promosso e ospitato dal Gatjc Fertily Center, vedrà la presenza di una quarantina di professionisti, impegnati in strutture di assistenza e di ricerca nei vari ambiti coinvolti dal tema e che giungeranno in Calabria sia dall’Italia, sia altri Paesi dell’Unione Europea.

«Proteggere la propria fertilità – spiega il responsabile scientifico del convegno, dr. Umberto Giacomo Tripodi – significa in generale adottare stili di vita sani e cercare di non procrastinare troppo il momento in cui provare ad avere un figlio. In più oggi esiste il social freezing, un percorso nato per salvaguardare la salute riproduttiva delle pazienti oncologiche ma che si sta rilevando una opzione valida per tutti coloro che devono rimandare la genitorialità. La preservazione della fertilità – aggiunge Tripodi – è un argomento di rilevanza medica ma ormai anche sociale e offre la possibilità a uomini e donne di crioconservare i propri gameti risultando, dunque, una valida opzione per chi necessita di rimandare il momento in cui avere un figlio».