All'ospedale di Paola sale operatorie chiuse per un mese

L'anno scorso il nosocomio aveva ricevuto la visita a sorpresa degli uomini dei Nas di Cosenza e dello Spisal di Catanzaro, che avevano riscontrato gravi carenze in termini di sicurezza

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di Francesca  Lagatta
5 gennaio 2019
18:17

L'ultima novità della martoriata sanità tirrenica cosentina arriva direttamente dall'ospedale San Francesco di Paola: sale operatorie chiuse nelle prossime settimane e infermieri in ferie forzate. Dallo scorso 29 dicembre le stanze chirurgiche risultano chiuse a intermittenza, mentre dal 2 gennaio sono state svuotate per consentire l'inizio dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento, la cui data di inizio è fissata per il prossimo 7 gennaio.

Lavori di ammodernamento e messa in sicurezza

Il lavori riguarderanno principalmente l'impianto elettrico, la pavimentazione e il soffitto e, con molta probabilità, sono stati inseriti in agenda dopo la visita degli uomini dei Nas (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma)  di Cosenza e dello Spisal (Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) di Catanzaro, che a novembre 2017 avevano fatto visita nel nosocomio paolano a seguito di dettagliate denunce.


Gli esposti avevano messo in evidenza gravissime anomalie sulle norme di sicurezza relative alle sale operatorie, il mal funzionamento dei gruppi di continuità delle apparecchiature utilizzate per mantenere in corrente alternata gli apparecchi elettrici, il mal funzionamento della centrale elettrica, la mancanza dei percorsi pulito-sporco all’interno del blocco operatorio e le mancate attuazioni delle norme relative agli spazi, la pavimentazione e gli infissi della sala operatoria.

Operatori sanitari in ferie forzate

Quello che non è chiaro della vicenda è il motivo che avrebbe spinto i dirigenti sanitari a relegare gli operatori sanitari alle ferie forzate. Negli altri presidi della zona la carenza di personale sta diventando una vera e propria emergenza e, siccome le assunzioni al momento risultano bloccate, utilizzare gli infermieri in altre strutture del Tirreno cosentino anche solo per qualche settimana avrebbe regalato una boccata di ossigeno a quanti sono costretti da tempo a coprire turni di lavoro estenuanti.

Pazienti trasferiti

Smantellata momentaneamente la rete emergenza/urgenza, ora i pazienti bisognosi di operazioni chirurgiche dovranno essere necessariamente trasferiti nei plessi ospedalieri di Castrovillari o Rossano, oppure a Cosenza, dove il numero di ingressi al pronto soccorso aveva già mandato in tilt un sistema al collasso per colpa dei tagli alla sanità in tutta la provincia.

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