L’allarme dei sindacati: «Il nosocomio verrà provato del Pronto soccorso, del 118, della Guardia Medica, dei poliambulatori e dei reparti attualmente in funzione. Si prenda in considerazione l’idea della nave-ospedale»
Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
No al depotenziamento dell’ospedale di Gioia Tauro. Con una nota, la Cgil e la Fp della città del porto esprimono tutta la loro indignazione per quanto sta avvenendo all'Ospedale di Gioia Tauro: «Nelle scorse settimane il “Giovanni XXIII” era stato indicato dall'Asp di Reggio come centro di assistenza semintensiva per i pazienti affetti da Coronavirus e ad oggi – spiegano - è ancora privo dei dpi per il personale, gravemente esposto ad un possibile contagio, e di tutti i mezzi necessari per essere considerato un centro Covid19 adeguato. Adesso – aggiungono - verrà di fatto privato del Pronto soccorso, del 118, della Guardia Medica, dei poliambulatori e dei reparti attualmente in funzione. Tutto questo mentre nei giorni scorsi i commissari Asp Meloni, Ippolito e Giordano sottoscrivevano un accordo quadro con alcune cliniche private per la gestione ordinaria della sanità, di fatto sottratta agli ospedali pubblici e demandata così ai privati».
L’ospedale di Gioia Tauro, evidenziano i sindacati, «non può e non deve essere smantellato non solo per il disagio ai quali saranno sottoposti i degenti che verranno spostati da una parte all’altra ma perché, in un territorio già in forte difficoltà, verrà meno un presidio sanitario pubblico per tutti i cittadini della città e della piana che potrebbero aver bisogno di assistenza». Pertanto rimarcano: «Ci appare per questo inconcepibile il dissenso della governatrice Santelli all’utilizzo, così come è stato fatto a Genova, della nave da crociera con circa 1000 posti letto, proposta dal sindaco Aldo Alessio e subito accolta dal proprietario di Msc Gianluigi Aponte, necessario in una regione come la Calabria per affrontare eventuali emergenze in funzione dell'evolversi epidemiologico. Ci chiediamo il perché in Liguria questo è stato possibile e percorribile e qui no?».
«Ospedale Covid-19? È un lazzaretto», il sindaco di Gioia Tauro replica all'Asp
In questo momento in cui è stata rivista la trasformazione in ospedali Covid delle piccole strutture ospedaliere territoriali «già in sofferenza ormai con reparti chiusi e personale sanitario ridotto al lumicino dove si registra tra l’altro la mancanza di anestesisti, infettivologi, pneumologi e tutti i presidi necessari, da quelli di sicurezza agli strumenti per l’assistenza respiratoria e la gestione dei pazienti Covid, auspichiamo che il presidente della Regione Santelli, intervenga a sostegno dell’ospedale di Gioia Tauro ed esprima presto il proprio assenso sull’utilizzo della nave».
Alla luce di queste considerazioni e vista la già gravissima situazione della sanità nella piana, «è pleonastico che i pazienti Covid vengano gestiti dagli ospedali adeguatamente attrezzati di uomini e mezzi e gli altri si occupino dei pazienti ordinari che comunque meritano di essere assistiti nel migliore dei modi. Rivendichiamo – concludono - il rilancio della sanità pubblica nella Piana di Gioia Tauro chiedendo alla triade commissariale dell’Asp di prodigarsi affinché la stessa venga potenziata ed implementata applicando il piano aziendale ancora in alto mare»