«Lo screening mi ha salvato la vita», quando la prevenzione schiaccia il cancro

VIDEO | In occasione dell’Ottobre Rosa abbiamo raccolto la storia di una donna che proprio grazie ad uno screening ha individuato un tumore al seno in fase iniziale e oggi si spende per la cultura della prevenzione

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di Tiziana Bagnato
15 ottobre 2019
12:06

Lo chiamano “Ottobre Rosa” il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Un mese di tam tam su temi importanti come quello dei controlli periodici e degli screening. Non banalità, ma misure determinanti per riuscire a prendere in tempo, prima che sia troppo tardi, un cancro.

 


E la Calabria su questo è indietro. Basti pensare che pur essendo la regione in cui l’incidenza di tumore al seno è minore (120 casi ogni cento mila), la mortalità è la più alta. La causa è proprio lo scarso ricorso allo screening e ai controlli periodici che porta spesso ad individuare i carcinoma quando sono ormai in stadio avanzato.

 

Non è stato così per la lametina Mariella Del Re, salvata proprio da uno screening, che da allora si spende per diffonderne la cultura. Perché quella della prevenzione è una vera e propria cultura che purtroppo al Sud stenta a diffondersi. «Grazie allo screening ho scoperto di avere un carcinoma molto piccolo», ci racconta. Un tumore in fase iniziale, asportato con un intervento a Milano, evitando conseguenze gravi.

 

Oggi il suo messaggio è quello di «prendersi cura di sé». «Credo di avercela fatta- ci dice - sono una testimone vivente e spero che tutti possano accogliere questo mio invito alla prevenzione». A prendersi cura di lei il Centro Screening Oncologici di Lamezia Terme, la cui responsabile è Annalisa Spinelli. A curare, invece, le continue campagne di prevenzione Giuseppe Furgiuele, del Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Catanzaro.

 

«I programmi di screening sono gratuiti per le fasce – ci spiega – ogni due anni è possibile effettuare la mammografia nella fascia compresa tra i 50 ei 69 anni». Tra le tante campagne portate avanti anche quella “prevenzione in movimento” che ha portato all’individuazione di ben 17 casi di tumore al seno. Prevenire, sottolinea Furgiuele, significa però anche prestare attenzione agli stili di vita e all’alimentazione.

 

Giornalista
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