Prestigioso riconoscimento per l'apprezzato professionista. Anche grazie al suo contributo, il presidio ospedaliero reggino è tra i primi in Calabria per prestazioni e capacità di intervento anche su patologie oncologiche complesse
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Ennesimo prestigioso riconoscimento per Anastasio Palmanova, direttore della Struttura complessa di Chirurgia Generale dell’Ospedale Spoke di Polistena.
L’apprezzato professionista è entrato nel Direttivo nazionale della Società Italiana di Flebologia (SIF), per il biennio 2025-26. La flebologia si occupa di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie dei vasi sanguigni e linfatici periferici.
La società Italiana di Flebologia, con più di cinquecento iscritti in tutta Italia, ha lo scopo di promuovere e favorire lo sviluppo delle conoscenze nel campo della flebologia e linfologia, sia in senso preventivo che diagnostico, terapeutico o riabilitativo.
Il dottor Anastasio Palmanova, è stato il secondo più votato in tutta Italia nelle elezioni che si sono tenute a Verona. Succede al dottor Enzo Strati già vice primario della Chirurgia Generale del Presidio Ospedaliero di Siderno, tra i massimi esperti nel campo della flebologia.
Per Anastasio Palmanova si tratta di un riconoscimento frutto della sua costante formazione, dedizione e spirito di sacrificio. Il professionista svolge l’attività di chirurgo con meriti attestati dai numerosi utenti assistiti da ben 25 anni. Grazie al suo contributo, la chirurgia dell’Ospedale Spoke di Polistena è tra i primi posti in Calabria per prestazioni e capacità di intervento anche su patologie oncologiche complesse. Palmanova è anche revisore dei conti dell’Associazione Calabrese di Scienze Chirurgiche, massima espressione scientifica di chirurgia della Regione.
Investendo su queste eccellenze, si potrebbe attenuare l’esodo di tantissimi cittadini calabresi costretti a spostarsi in cerca di cure verso Regioni del Nord, e anche invogliare i giovani professionisti a non scappare in altri territori per trovare un posto dove sperimentare le proprie competenze, restando così a dare un contributo alla propria terra.