È una macchina complessa quella delle donazioni e dei trapianti di organi che nonostante l’emergenza sanitaria in corso non si è fermata. Anzi nei primi mesi dell’anno in corso in Calabria sono stati 13 i donatori di organi rispetto agli 11 dello stesso periodo dell’anno precedente. Ma a crescere, seppur in modo lieve, è anche il numero delle opposizioni, ovvero il rifiuto al prelievo che da 14 del 2019 sono passate a 15 nel 2020.

Rafforzare la cultura della donazione 

Un dato che preoccupa il direttore del Centro Regionale Trapianti del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, Pellegrino Mancini che nel corso dell'ultima puntata di LaC Salute, la rubrica curata da Rossella Galati, in onda ogni venerdì alle 21.00 e sabato alle 15.30, ha ribadito la necessità di rafforzare la cultura della donazione degli organi e quindi di diventare donatore comunicandolo al momento del rinnovo della carta di identità altrimenti toccherà ai familiari dare il via libera o meno al prelievo  dopo il decesso in rianimazione del proprio congiunto.

La dichiarazione di volontà 

«Spesso le opposizioni che riceviamo da parte delle famiglie, per noi sono una sconfitta – ha spiegato Mancini -: dobbiamo pensare che siamo noi stessi  i potenziali pazienti che possono ricevere e nel momento in cui diventiamo cadavare siamo anche coloro che possono donare. E allora perchè dire di no alla donazione degli organi? – Si chiede - Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte sottoscrivendo la dichiarazione di volontà. È semplicissimo, basterebbe anche scrivere su un foglio “io, dopo la mia morte, voglio donare gli organi”. O quantomeno che sia comunicato alla propria famiglia».

I trapianti di rene

Sul tema è intervenuto anche il direttore della chirurgia epatobiliopancreatica e trapianti dell’ospedale Annunziata di Cosenza, Sebastiano Vaccarisi che ha spiegato come l’epidemia in corso ha rivoluzionato la vita ospedaliera senza frenare però la macchina organizzativa dei trapianti di rene, facendo riferimento all’ultimo intervento eseguito su una paziente cosentina che ha ricevuto in dono il rene di un giovane donatore catanzarese.

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