VIDEO |La struttura ormai dal 1991 offre a molte coppie con problemi di fertilità, la possibilità di diventare genitori grazie a tecniche moderne come il social freezing
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Possono essere diversi i motivi che portano a procrastinare il momento di concepire un figlio con tutte le conseguenze del caso come l'impossibilità di ripristinare la capacità riproduttiva della coppia. Un problema che interessa sempre più persone e rispetto al quale anche in Calabria è possibile intervenire. Al Gatjc Fertility Center di Gioia Tauro, che ad oggi ha contribuito alla nascita di oltre 4000 bambini da coppie con problemi di fertilità, il sogno può diventare realtà con tecniche moderne come il “social freezing”, ovvero la crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale: «è una metodica che prima veniva applicata soprattutto ai pazienti oncologici – spiega il direttore sanitario Giacomo Tripodi -, oggi con i social freezing la donna può mettere da parte i propri ovociti per il tempo che desidera in attesa di decidere di diventare madre».
La denatalità
«Come Gatjc – aggiunge il direttore amministrativo, Leona Cremonese - stiamo cercando di riunire non solo medici e professionisti ma anche insegnanti, politici, sociologi, perchè oggi si parla di denatalità come di un problema molto importante. Se continuiamo così, nel 2050 in Italia avremo 5 mila abitanti in meno. Per questo noi stiamo cercando con tutte le nostre forze di dare la possibilità a tutti, soprattutto alla popolazione calabrese che continua ad emigrare, di far sapere che in Calabria si può e devono nascere bambini».
Un problema sociale
Ma ad incidere sulla denatalità vi è anche il fenomeno dell'adultescenza in base al quale si tende a mantenere atteggia enti tipici dell'adolescenza anche in età adulta come spiega il docente di sociologia della famiglia, Nuccio Bovalino: «Costruire una famiglia è diventato ormai un pesoe la nascita di un bambino che prima era il momento di gioia assoluta significa ora dover rinunciare a fare esperienze che i media ci invogliano a voler fare. Il problema è legato all'immaginario predominante. L'immaginario si costruisce attraverso le narrazioni televisive, cinematografiche e tutto ciò oggi rimanda all'idea che diventare padre vuol dire rinunciare alla propria virilità e diventare madre significa rinunciare alla bellezza originaria del corpo della donna. È una condizione legata a una visione del mondo che ormai, anche attraverso i social, è diventata predominante e che ci costringe a seguire dei modelli che purtroppo non vanno d'accordo con l'idea di fare un figlio».