Un incontro con i rappresentanti istituzionali dell’area territoriale di Pianopoli per conoscere e capire l’influsso del punto ascolto Demenze recentemente attivato dall’associazione Associazione RaGi. È questo lo scopo con il quale il sindaco Valentina Cuda ha costituito un tavolo tecnico di approfondimento e condivisione.

L’Alzheimer e altre forme di demenza sono il fulcro degli appuntamenti organizzati grazie al progetto “Ci Vediamo al Caffè” che vede la collaborazione della capofila Associazione RaGi, della Cooperativa Coriss e dell'associazione “PerLE, Famiglie Unite Calabria”. Un progetto che ha permesso l'attivazione di cinque punti ascolto demenze nei comuni di Botricello, Chiaravalle, Pianopoli, Tiriolo e Soverato e la costituzione di una comunità virtuale che, ogni quindici giorni e sempre di lunedì, si incontra sulla piattaforma “Auguste” con l'adesione di numerosi professionisti nazionali che, sia a livello sanitario che assistenziale, si occupano di demenze.


«Ho sempre pensato - ha affermato il sindaco Cuda - che per questa malattia bastassero i farmaci senza tener conto dei disagi estremi che le famiglie vivono quando al loro interno giunge una diagnosi di demenza. Grazie al Punto Ascolto ho invece visto che ci possono essere strumenti operativi che sono un toccasana per ogni famiglia».


Oltre all’equipe dello sportello ascolto, composto dall’educatore Maurizio Leuzzi, dagli Oss Diego Arone e Ida Pagliuso e dalla psicologa Amanda Gigliotti, supervisore d'equipe, all'incontro erano presenti Irma Barberio, vice sindaco, Francesca Talarico, assessore, Federica Conte, consigliere, Rosa Maria Vescio, assessore del comune di Serrastretta, Caterina Rizzuto, presidente del consiglio comunale di Feroleto, Claudio Stranieri, presidente Proloco e Marco Mazzeri vice presidente, Simona Dattilo in rappresentanza dell’Avis, Maria Angela Adamo familiare di una persona affetta da demenza che frequenta lo sportello ascolto. Presente inoltre l'assistente sociale del progetto Ci Vediamo al Caffè Vanessa Zangari.


Amanda Gigliotti, supervisore dell'equipe dei punti ascolto di Botricello, Chiaravalle e Pianopoli, ha spiegato come le famiglie, al di là di una diagnosi e al di là dell’apporto farmacologico, abbiano bisogno di aiuti concreti, formazione e informazione su come poter vivere più serenamente la quotidianità a fianco del loro caro con demenza. Il tutto senza essere travolti dai comportamenti spesso difficili da gestire dei loro familiari e che derivano dalla progressione cerebrale della malattia.


Successivamente l’educatore Maurizio Leuzzi ha parlato della perplessità iniziale che le famiglie hanno avuto nel considerare il Punto ascolto demenze come un servizio che può apportare benessere principalmente a loro, aggiungendo che la mission principale del progetto è quella di cambiare un modo di pensare sbagliato nei confronti della presa in cura delle persone con demenze.


Particolarmente emozionante è stata la testimonianza da parte di Maria Angela Adamo, caregiver di una persona affetta da demenza. Facendosi portavoce delle famiglie del Punto Ascolto di Pianopoli, ha raccontato del cambiamento avuto nel gestire la quotidianità della sua mamma, grazie ai colloqui gratuiti avuti con l’equipe, rimarcando la necessità di estendere il servizio con possibilità di offrire uno spazio non solo alle famiglie, ma anche ai loro cari affetti da patologia di demenza.