A Catanzaro quasi 1500 somministrazioni in un giorno. Le tre unità mobili dell'Esercito dislocate nella provincia di Reggio Calabria e Cosenza, impiegate per le vaccinazioni a domicilio (ASCOLTA L'AUDIO)
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La scelta di non ridurre, almeno per il momento, il numero dei centri vaccinali sul territorio calabrese si è rivelata infine lungimirante. Da giorni, infatti, le presenze negli hub sono tornate consistenti, a causa di una duplice contingenza: la riduzione del periodo utile ai fini dell'accesso alla terza dose (scesa dai 6 ai 5 mesi dall'ultima somministrazione) e l'apertura a più categorie. A partire da domani infatti le terze dosi potranno essere somministrate a tutta la popolazione superiore ai 18 anni.
Terze dosi, i numeri a Catanzaro
E già si stima un nuovo rialzo nelle presenze che nei giorni scorsi si sono attestate a percentuali ragguardevoli. Ad esempio, ieri nell'hub vaccinale dell'ente fiera a Catanzaro sono state somministrate 700 dosi in un giorno, 500 nell'hub di Lamezia Terme; la giornata si è chiusa con un attivo per l'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro di quasi 1.500 somministrazioni (1.480 per la precisione).
Poche prime dosi
A trainare la ripresa sono soprattutto le terze dosi, per il momento accessibili agli over 40 che abbiano ricevuto la seconda dose da non meno di 5 mesi. Ma a partire da domani anche l'ultima limitazione cadrà e l'accesso sarà consentito a tutta la popolazione con una età superiore ai 18 anni. Nella giornata di ieri le terze dosi somministrate nei centri vaccinali gestiti dall'Asp di Catanzaro sono state oltre 1000 mentre le prime continuano ad esser ridotte a lumicino: 150, di cui 50 somministrate solo all'ente fiera.
Unità mobili
Si resta in attesa dell'arrivo delle unità mobili annunciate dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che nei giorni scorsi aveva anticipato la discesa in campo dei militari per la somministrazione dei vaccini a domicilio e nelle scuole. Per ora infatti le uniche tre rese disponibili dalla struttura commissariale nazionale, guidata da Francesco Paolo Figliuolo, sono state dirottate nella provincia di Reggio Calabria e a Cosenza. Due in riva allo Stretto - dove la campagna vaccinale procede ancora a rilento - e una nella provincia bruzia che per dimensioni presenta maggiori difficoltà a raggiungere la totalità della popolazione vaccinabile.