È l'appello del vicesindaco di Polistena Michele Tripodi: «Non sia il pretesto per sospendere un servizio fondamentale per tutta la Piana»
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«La notizia di un focolaio di Covid al centro dialisi di Taurianova, importante punto di riferimento per tutti gli ammalati nefrologici del territorio della Piana di Gioia Tauro, non può costituire il pretesto per sospendere un servizio fondamentale per tutelare il diritto alla salute». Così in una nota Michele Tripodi, vicesindaco di Polistena con delega alla sanità. Undici pazienti, cinque infermieri e una oss del centro dialisi sono risultati positivi al Covid nei giorni scorsi, e si attendono ancora i risultati di altri tamponi.
«Trattandosi di cure che garantiscono non solo l’integrità della salute ma la stessa sopravvivenza delle persone dializzate – continua -, non potrà essere il Covid (in questo caso patologia secondaria) a bloccare la continuità del centro dialisi. Ringraziamo sempre i medici e gli operatori del centro che da anni si spendono per dare lustro al servizio e che purtroppo oggi si trovano in grande difficoltà per via di alcuni contagi fra gli stessi».
Quindi l’appello all’Azienda Sanitaria ed al Distretto del territorio «affinché le carenze momentanee di personale vengano, al più presto e con assoluta urgenza, colmate con sostituzioni adeguate a garantire la piena funzionalità della struttura anche in presenza di focolaio Covid, circostanza che già in passato si è verificata ed è stata superata sempre grazie all’abnegazione di tutto il personale. Non vorremmo infatti che gli stessi pazienti, verso i quali manifestiamo tutta la nostra solidarietà perché già provati dalle loro precarie condizioni di salute, vengano dirottati altrove e su destinazioni lontane dalla Piana per sottoporsi ai trattamenti dovuti con disagi e ulteriore fatica psico-fisica. Cogliamo infine l’occasione per sollecitare l’attivazione della postazione per dializzati incorporata al reparto medicina interna dell’ospedale di Polistena che da tempo doveva essere istituita ma che non è ancora partita. In situazioni come quella attuale – conclude - un altro punto di assistenza sul territorio sarebbe fondamentale per gestire meglio le difficoltà venendo incontro a tutti gli ammalati del territorio».