«Noi siamo per la capillarità dei servizi, quando creiamo dei mostri poi trascuriamo le piccole comunità che sono nel nostro cuore». E ancora, «se facessimo assorbire Lamezia dai due giganti più grandi, abbandoneremmo al loro destino Soverato e Soveria Mannelli».

 

Il commissario alla Sanità Saverio Cotticelli non cela la sua disapprovazione dietro risposte diplomatiche. La fusione tra il Pugliese Ciaccio e la Mater Domini e l’inclusione nella nuova azienda ospedaliera dell’ospedale di Lamezia Terme è qualcosa che non condivide affatto.

 

Intervenendo a Lamezia Terme nell’incontro organizzato dal Movimento cinque stelle sul tema “La sanità calabrese e il ruolo di Lamezia Terme” il commissario lo ha messo in chiaro più volte. Nella nuova realtà il Giovanni Paolo II non trarrebbe giovamenti e non sarebbe il solo.

 

Stretto nella morsa dei due “giganti”, come lui stesso li ha definiti, il presidio andrebbe a perdere forza, in un momento tra l’altro in cui merita attenzione proprio in virtù dei deficit che ne caratterizzano l’operato. «L’ospedale di Lamezia Terme va potenziato, non va assorbito da entità più grandi – ha affermato - È un presidio importante. Ha un blocco operatorio su sette sale. Va modernizzato, va reso più fruibile».

 

Contrario anche il parlamentare pentastellato Giuseppe D’Ippolito: «L’ospedale lametino sicuramente verrebbe marginalizzato, in un momento in cui bisognerebbe operare in senso contrario, rilanciandolo e aprendo nuovi reparti, riaprendo i reparti chiusi e nuove assunzioni di personale».

 

All’incontro hanno preso parte anche Dariush Assadi, Farmacista, Meetup Lamezia 5 Stelle Amici di Beppe Grillo, Filippo Maria Larussa, segretario regionale Anaao-Assomed, Ivan Potente, dirigente medico e sindacalista Cgil Sanità, Gianluigi Scaffidi, già dirigente regionale del settore Piano di rientro.