Il reparto del nosocomio cosentino in cima alle classifiche per la tempestività con cui sono eseguite le operazioni per la frattura del collo del femore: il 74 per cento avviene entro 48h, a fronte di una media nazionale del 64
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Il reparto di Ortopedia dell’Annunziata di Cosenza in cima alle classifiche nazionali per la celerità con cui vengono eseguiti gli interventi chirurgici di frattura del collo del femore: nel primo trimestre del 2020 il 74% delle operazioni è stato effettuato entro due giorni, a fronte della media italiana che si attesta al 64%.
Un risultato ancor più sorprendente se si pensa che la percentuale del nosocomio cosentino era del 16,12% solo nel 2017. Passi da gigante, dunque, resi possibili – si legge in una nota diramata dalla Direzione Aziendale dell’ospedale – dal lavoro in team, l’implementazione e piena operatività del percorso diagnostico assistenziale, la razionalizzazione delle sedute operatorie, il pieno coinvolgimento degli operatori sul raggiungimento dell’obiettivo e il monitoraggio costante dell’andamento dell’indicatore.
«Un risultato che è stato possibile raggiungere – ha dichiarato il direttore della UOC Ortopedia e Traumatologia, Gualtiero Cipparrone – a seguito della revisione del modello procedurale, fortemente voluto dalla Direzione Strategica che ha coinvolto sinergicamente le Unità operative di Ortopedia, Pronto Soccorso e Anestesia e Rianimazione. Da settembre 2019 – ha spiegato – abbiamo lavorato per avvicinarci all’indicatore ministeriale che fissa al 60 la percentuale minima di interventi chirurgici ortopedici da eseguire entro 48 h. Questo livello lo abbiamo raggiunto e abbondantemente superato, nel primo trimestre 2020, attestandoci al 74%».
Se nel 2017 infatti la percentuale raggiungeva solo il 16,12%, nel 2019 ha raggiunto il 14% nel primo trimestre e il 49% nel secondo: dati sotto standard, lontani dagli indicatori di qualità ed efficienza, che relegavano l’hub di Cosenza negli ultimi posti della classifica. Un indicatore importante questo se si considera che il progressivo invecchiamento della popolazione e l’innalzamento dell’aspettativa di vita, determinano proporzionalmente l’aumento del numero di persone soggette a rischio di frattura del femore. «L’intervento tempestivo della frattura del collo del femore, nei soggetti anziani – ha spiegato il primario di Ortopedia - riduce la mortalità e l’insorgenza di complicanze post-operatorie, determinando anche un recupero funzionale ottimale».
Soddisfatto anche il direttore del Dipartimento Emergenza Francesco Amato, che ha sottolineato «l’importanza del lavoro di squadra, nel raggiungimento degli obiettivi di efficienza e qualità delle cure». E ancora: «L’ottimo risultato risponde al raggiungimento di indicatori di qualità in un settore, quello dell’ortopedia e della traumatologia che interpreta a pieno la domanda di salute pubblica e che ha ricadute sociali importanti, sia in termini di spesa, sia in termini di qualità della vita rapportata al suo progressivo allungamento. Il risultato – ha concluso Amato - è la dimostrazione che, pur tra mille difficoltà e carenze è possibile raggiungere gli obiettivi di qualità e che in questo caso, abbiamo ampiamente dimostrato di poter superare».