Coronavirus in Calabria, diversi casi di quarantena per persone rientrate dal Nord

INTERVISTA | Chi ha trascorso gli ultimi giorni nelle zone del Nord in cui si sono registrati i primi casi di infezione può contattare il 1500 o il medico di famiglia e rimanere in casa per essere monitorato. Sotto osservazione un medico di Limbadi e una scolaresca in gita proprio in Veneto

di Salvatore Bruno
22 febbraio 2020
19:47

Mario Marino, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza, e Pierfrancesco Rocca, dirigente medico della Unità Operativa Complessa di igiene e sanità pubblica, erano a Rende a confronto con i medici di base per un convegno scientifico sulle vaccinazioni, quando le notizie sulla diffusione del Coronavirus hanno iniziato a prendere il sopravvento anche in sala. Marino e Rocca sono i coordinatori della task force appena attivata dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza per la gestione delle procedure di monitoraggio e prevenzione del temuto bacillo ribattezzato Covid 19.

Quando mettersi in quantena

Il ministro Roberto Speranza ha emesso in giornata una ordinanza con la quale si obbligano coloro che sono venuti a contatto con i soggetti vittime del contagio, a mettersi in quarantena. Anche in Calabria poi, c’è l’invito a collocarsi in quarantena fiduciaria, ovvero volontaria, per chi è da poco rientrato dai luoghi di Veneto e Lombardia in cui si è sviluppato il focolaio dell’infezione.


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In questi casi, dopo opportuna segnalazione al numero verde 1500, bisogna rimanere in casa, non avere contatti con altre persone e misurare la temperatura corporea per due volte al giorno. Le autorità sanitarie valuteranno poi la necessità di procedere ad un tampone a domicilio per verificare la presenza o meno del coronavirus.

Diversi casi di isolamento

La procedura per chi rientra dai comuni del Nord Italia oggi sottoposti a vigilanza speciale, è dunque analoga a quella predisposta per chi arriva in Italia dalla Cina. Nella giornata di oggi, 22 febbraio, si è proceduto alla osservazione di alcuni calabresi in arrivo proprio da Lombardia e Veneto sottoposti a tampone, dopo che gli stessi avevano autodenunciato la loro provenienza sospetta. Tra gli altri anche un medico di Limbadi in transito nel Cosentino, con sintomi influenzali, risultato poi negativo al test. Monitorato anche il tragitto di una scolaresca in gita proprio in Veneto ed in procinto di tornare in Calabria. La raccomandazione è quella di non affollare inutilmente i presidi ospedalieri.


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In arrivo mascherine e tute monouso

I medici intanto, già da lunedì, dovrebbero iniziare a ricevere i dispositivi necessari per effettuare eventuali controlli a domicilio di persone in quarantena fiduciaria: mascherine, guanti e tute monouso. «La situazione è sotto controllo» ha ribadito il coordinatore della task force Mario Marino che abbiamo intervistato

 

Giornalista
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