Obiettivo: accorpare uffici e servizi in chiave di fusione. E ora si pensa di farlo unificando i distretti sanitari Jonio nord e Jonio sud, che rispondono da un lato a Corigliano e Alto Jonio, dall’altro a Rossano e Basso Jonio. È tempo di rivedere tale disegno divisorio poiché produce inefficienze e diseconomie. A tal riguardo il presidente  dell’Osservatorio permanente Sanità area Jonio Cosentino Franco Ciró ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Calabria, all’assessore regionale alla Sanità e al Commissario straordinario dell’Asp di Cosenza nella quale si evidenzia come «una moderna organizzazione sanitaria debba assegnare al territorio ed ai servizi territoriali sanitari e socio-sanitari un ruolo preminente nella efficiente gestione della domanda di salute dei pazienti cronici e con multicronicità, riservando alle interazioni con le strutture ospedaliere, spoke ed hub, la gestione delle acuzie, dei livelli complessi internistici e chirurgici. Per questi motivi – afferma il presidente Cirò - occorre puntare sullo sviluppo della sanità territoriale, comunque strettamente correlata con il livello ospedaliero di assistenza e fortemente integrata con le azioni socio tutelari delegate (ex lege 328/2000) ai Comuni».

Richiesta di revisione dei distretti  

Poi si accenna agli attuali e rinnovati assetti istituzionali avvenuti in terra jonica all’indomani della unificazione degli ex comuni di Corigliano e di Rossano di cui anche le aree distrettuali dovranno tener conto. «Mantenere strutture separate – a parere dell’Osservatorio – determina l’impossibilità di attuare quanto previsto dal DCA 65/20 con pregiudizio del diritto alla salute. Si rende necessario, urgente ed improcrastinabile la unificazione dei distretti Jonio nord e Jonio sud in un unico distretto “Jonio” che includa tutto il territorio di pertinenza dei distretti di origine senza ulteriori frammentazione che aggraverebbero i precari equilibri organizzativi raggiunti. Conseguentemente si dovrà procedere ad una revisione dei fabbisogni assistenziale, per come previsto dal DCA 65/20, in funzione della popolazione da assistere, avendo il nuovo distretto una popolazione di più di 171.000».

Gli effetti della proposta

Tra le finalità: «L’attivazione dei posti letto di assistenza territoriale extra ospedaliera, residenziale, semiresidenziale, di riabilitazione estensiva extraospedaliera ambulatoriale e domiciliare, attualmente – conclude l’Osservatorio - assolutamente carente per non dire inesistente per alcune tipologie di assistenza».