Dopo i nostri pezzi sull’anomala selezione degli operatori di call center per il nosocomio il parlamentare grillino membro della commissione sanità alla Camera intima alla commissaria Panizzoli di sospendere le procedure concorsuali: «Le ragioni che hanno portato alla sua nomina sono legate al rispetto della legalità»
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Dopo il nostro pezzo sullo strano concorso in atto presso l’azienda ospedaliera di Cosenza, il deputato del M5S, Francesco Sapia, ha ripreso duramente la commissaria dell’azienda Giuseppina Panizzoli che, almeno fino ad oggi, ha ritenuto di non sospendere la selezione in corso, pur di fronte ad evidenti elementi di illegittimità e, nonostante le indicazioni del commissario Cotticelli, con le quali si invitavano Asp e Aziende ospedaliere a sospendere qualsiasi concorso sotto il periodo elettorale. Sulla vicenda la nostra testata aveva scritto più volte e rivelato diversi retroscena. Nonostante ciò, la dottoressa Giuseppina Panizzoli ha fatto orecchio da mercante, procedendo alla paradossale e illegittima selezione, nella quale sia il Presidente della commissione che i componenti risultano, tra l’altro, assolutamente incompatibili.
Insomma, siamo di fronte, sostanzialmente, a delle anomalie di due differenti generi: di tipo amministrativo e di tipo antropologico. Esattamente. Avete letto bene. Di tipo antropologico perché la commissaria dell’azienda ospedaliera, è una bergamasca, di quelle che di solito sventolano come medaglie al petto il loro rispetto per la legalità con i meridionali. Evidentemente, in questo caso la differenza antropologica non ha funzionato. È di stamane la durissima presa di posizione dell’onorevole Francesco Sapia, il quale è anche membro della commissione Sanità della Camera.
«Va revocato subito il concorso per centralinisti e operatori di call center dell’ospedale di Cosenza», afferma, in una nota, il parlamentare del M5S, membro della commissione Sanità, il quale ha intimato alla commissaria aziendale, Giuseppina Panizzoli, di attenersi all’indirizzo della struttura commissariale del governo, cioè di bloccare tutti i concorsi sino alle elezioni regionali della Calabria. «Tale concorso, bandito nel 2016, presenta – spiega il deputato – evidenti anomalie e nel tempo i posti da coprire sono lievitati come la farina di Manitoba. Inoltre il calendario delle prove è troppo breve per gli oltre 700 candidati e nella relativa commissione figurano 2 dipendenti, già stati assunti, che sono contemporaneamente partecipanti. Che cosa – conclude la nota di Sapia a Panizzoli – è? Un’eccezione, una svista, un dop della Calabria, un dogma, una bazzecola, una, per dirla letterariamente con Trilussa, cojonatura? Le pare normale o, per le ragioni che hanno portato alla sua nomina, di rispetto della legalità, non trova necessario intervenire, possibilmente prima che arrivi il giorno di Sant’Alessandro?» (Sant’Alessandro è il Protettore di Bergamo e si festeggia il 26 agosto. NdC).
Pa.Mo.