In Calabria sono circa 41 mila le persone che convivono nella solitudine delle mura domestiche con la demenza, un disturbo che richiede attenzione e quotidiana presa in carico del paziente. È quello che da anni fa la Ragi onlus di Elena Sodano con il suo centro diurno di Catanzaro e presto con la prima casa paese per demenze di Cicala. Un percorso che si intreccia ora con l'Università Magna Graecia, il comune di Catanzaro e la Regione Calabria che hanno avviato un percorso comune per dare supporto ai malati di demenza e alle loro famiglie. Al complesso monumentale del San Giovanni nel cuore del capoluogo, la presentazione dell'iniziativa che grazie ad uno studo scientifico condotto da un team di ricrcatori vedrà in prima linea l'ateneo catanzarese che diventa a pieno titolo parte integrante della vita della comunità

Incontro a più voci

All'incontro sul tema del sostegno ai pazienti fragili hanno preso parte: Ilario Lazzaro, direttore facente funzioni dell'Asp di Catanzaro, Rosario Lostumbo, assessore alle politiche sociali del Comune di Catanzaro, Elga Rizzo, direttore amministrativo Policlinico Mater Domini, Elena Sodano, presidente associazione Ra. Gi. Onlus, Giovambattista De Sarro, Rettore Università Magna Graecia di Catanzaro, Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale, Pietro Gareri, pastpresident associazione Age, Lucia Muraca, componenti del direttivo
nazionale Simg. A coordinare il confronto è stato Luca Gallelli, professore di farmacologia clinica dell'Università Magna Graecia di Catanzaro.

Il ruolo delle associazioni

«Ritengo che sia oggi basilare formare rete in un sistema in cui ancora oggi non c'è idea dei percorsi che i nostri pazienti devono seguire. La possibilità che le associazioni scendano in piazza rappresenta un vantaggio unico per i nostri pazienti affinché possono seguire una via guidata per avere una diagnosi migliore ed affinché grazie alle associazioni questi possano tornare verso il domicilio. Ai pazienti bisogna assicurare la dignità e l'etica, bisogna istituire un percorso che veda gli ordini professionali scendere in campo perché l'etica medica deve essere garantita dagli ordini» ha detto Gallelli.

L'esempio della Ragi Onlus

Protagonista del confronto l'associazione Ra.Gi Onlus che con il suo progetto sulle demenze è diventato esempio nazionale anche di un vero e proprio metodo sa seguire per la tutela di coloro che cono affetti da demenza. «Una rivoluzione copernicana quella che sta accadendo oggi perché ci fa capire che la fragilità umana non può essere una polvere da mettere sotto al tappeto della nostra coscienza ma è qualcosa che deve essere presa in carico. La scienza ha fatto dei passi importanti per lenire le sofferenze del corpo ma forse abbiano bisogno di un progetto più vigoroso.. Il prendersi cura deve avvenire anche su percorsi diversi come il sociale ed il territorio - ha detto Elena Sodano, Presidente della Ra.Gi Onlus -. Un percorso che noi facciamo anche attraverso il progetto della Casa Paese delle demenze di Cicala. Stiamo dimostrando che si tratta di un processo nuovo che dà nutrimento alla fragilità umana» ha aggiunto Elena Sodano che ha rimarcato il ruolo importante delle associazioni.

Gli anziani e la comunità

Un confronto aperto quindi che ha visto la partecipazione di medici e di rappresentanti delle istituzioni con sl centro le fragilità. «Fragilità è una condizione clinica che non è disabilità ma può portare a questo. Importante identificare i pazienti perché ci sono delle spie come condizioni di prefragilita. Ad esempio i soggetti che hanno età avanzata, i grandi anziani con età superiore agli 85 anni sono a rischio così come coloro che vivono in situazioni sociali difficili. Parlare di interdisciplinarietà mi fa piacere anche perché la prevenzione e l'evitare condizioni di isolamento sono fondamentali. Come possiamo seguire i pazienti evitando che diventino disabili? La telemedicina ed il teleconsulto deve essere fondamentale anche se richiede risorse» ha spiegato Gareri, Pastpresident dell'associazione geriatri extraospedalieri.

L'impegno dell'università per il territorio

Al confronto ha preso parte anche il Rettore dell'Università Magna Graecia di Catanzaro De Sarro. «L'università ha il compito di interloquire con chi ha più bisogno, si tratta di pazienti particolari con patologie complesse ed il ruolo dell'università è mettere a disposizione gli specialisti anche grazie alla telemedicina per artivare ad una terapia appropriata. Una problematica che esiste da tanto tempo. I pazienti fragili hanno bisogno di tante cure e per fortuna esiste la famiglia che stimola e supporta. La problematica del paziente fragile è seria - ha aggiunto De Sarro - perché deve essere curata a tappe per non intossicare con i farmaci i pazienti. Le reazioni allergiche ai farmaci sono prevedibili e l'uso indiscriminato del farmaci secondo uno studio è la sesta causa di mortalità al mondo. Una struttura come quella universitaria è fondamentale grazie al fatto che ci sono diverse possibilità di formazione. Il materiale umano infermieristico e medico esiste in Calabria e va assistito» ha concluso.

La presa in carico del paziente

Tra gli interventi anche quello del direttore dell'Asp di Catanzaro, Lazzaro: «La popolazione della Calabria nel 2020 conta circa 460 mila cittadini over 65. Ci ritroveremo il 28% della popolazione con più di 65 anni da qui a breve. Sarà dunque fondamentale la previdenza sociale - ha detto il direttore -. Dobbiamo porre in essere strumenti per rispettare la normativa. Come Asp nel maggio 2021 abbiamo proposto l'aggregazione dei medici di Medicina generale in Uccp per realizzare il modello anglosassone della presa in carico del paziente. Sono 7 le Uccp nella provincia mentre coloro che non ne fanno parte lavorano comunque in rete. Se 4 pazienti su 10 hanno malattie croniche allora dobbiamo mettere in atto modelli che possono aiutare il sistema. La parte psichiatrica è una ulteriore parte importante, abbiamo pensato di investire il paziente di disabilità psichiatrica».

Costi ospedalieri e iniziative future

Elga Rizzo, direttore amministrativo Politico Mater Domini, è intervenuta sul tema dei costi ospedalieri. «Il cittadino fragile è attualmente non solo chi ha patologie oncologiche o degenerative.. Adesso il cittadino fragile è anche colui che non può reperire il cibo per questo l'interdisciplinarietà è fondamentale, questo avviene con una riforma del Welfare che deve essere sociale e sanitario. I fondamenti risiedono nella nostra Costituzione,articolo 32 e 38. A livello operativo deve essere data enfasi al territorio con ospedali di comunità e con i punto di accesso per farsi carico del paziente fragile». Anche la parte istituzionale ha presenziato all'incontro con la rappresentanza Comune e Regione. «L'impegno verso il sociale sul Welfare è fondamentale, è una delle materie sulle quali c'è tanto lavoro da fare» ha detto il presidente del Consiglio regionale Mancuso. ricordando inoltre la delibera regionale voluta dall’assessore alle Politiche Sociali Tilde Minasi, per l’attivazione di Centri Diurni specifici per persone con demenza e il supporto a domicilio per le famiglie.