A Riace la cura non si ferma. Dopo una querelle con l’attuale amministrazione comunale, nel paese dell’accoglienza riapre l’ambulatorio Jimuel, nato grazie a una convenzione con l’Asp di Reggio Calabria e alla collaborazione con lo studio radiologico di Siderno, che ha finanziato l'avvio. Si tratta di un’attività gratuita dei medici volontari dell'associazione, un medico di base, un pediatra e una ginecologa, che dopo l'orario di lavoro mettono a disposizione parte del loro tempo per assistere gratuitamente gli immigrati di Riace e i cittadini.

«La salute è un bene inalienabile – ha affermato il medico Isidoro Napoli – e non può essere sacrificato sull’altare di logiche politiche. Nel nostro piccolo noi proviamo ad invertire questa tendenza. La cura degli ultimi non si vede fermare».

La cerimonia di inaugurazione è stata una grande festa in paese, a cui hanno partecipato anche l’ex sindaco Mimmo Lucano, il già governatore della Calabria Mario Oliverio e l’europarlamentare e medico di Lampedusa Pietro Bartòlo.

«È un segnale forte – ha rimarcato Bartòlo - che deve arrivare nelle orecchie e nelle menti di chi oggi fa ancora finta di niente e si gira dall’altra parte. Queste realtà – ha proseguito - devono essere incentivate attraverso le buone pratiche di integrazione anche per le persone che vivono in condizioni precarie».