Da oltre cinquant'anni rappresenta un modello di ristorazione e accoglienza ma soprattutto di cultura e tradizioni calabresi. Ecco la storia
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Dal 1969 il nome della famiglia Barbieri è legato a quello di Altomonte. Perla mediovale incastonata tra il Pollino e il mare Ionio. L'agrichef Enzo Barbieri, con la moglie Patrizia e insieme ai figli Michele, Laura e Alessandra, porta avanti il progetto familiare avviato nel 1969 da papà Italo, facendo dell'Hotel-Ristorante Barbieri, in Calabria ed oltre i confini regionali, un modello di ristorazione e accoglienza. Ma soprattutto di cultura e tradizioni calabresi.
Enzo Barbieri è sempre di buonumore, gioviale e contento, anche quando lavora 18 ore al giorno. Perché lo fa con passione: «La prima molla scattata nella mente di mio padre è stata la passione e l’amore per la sua terra e per il suo paese; poi l’aver percepito con largo anticipo, le potenzialità culturali ed enogastronomiche del nostro borgo».
Il papà Italo ha dato il via all’impresa in un’epoca piuttosto complicata. Sono stati anni duri e complessi: c’era da inventarsi tutto, perché nulla c’era sul territorio, e la Calabria viveva un periodo di grande sconforto. Ma poi Enzo compie il miracolo: riesce a fare del nome Barbieri un simbolo, anzi il simbolo del riscatto calabrese.
Ogni membro della famiglia, da papà Enzo a mamma Patrizia fino ai giovani figli, vive e lavora sempre col sorriso, con una cortesia senza eguali, una disponibilità assoluta. Cosa non del tutto scontata, a volte ignorata. Per i Barbieri il lavoro rapidamente diventa una missione: culturale prima di tutto, poi imprenditoriale. Perché non ci può essere impresa senza cultura, e anche questo è in qualche modo qualcosa di nuovo in Calabria, un modello che non punta al successo immediato, e nemmeno un’immediata ricaduta in termini economici. Enzo ricorda benissimo il suo passato e quello della famiglia: «Come è successo con mio padre, un grande intuito ha guidato le mie scelte. Papà è stato il primo ad aver puntato tutto sulla valorizzazione dell’Enogastronomia locale, antesignano della valorizzazione della dieta mediterranea».
La famiglia prima di tutto. Tutti a concorrere per far crescere l’azienda, per darle un’immagine positiva. «Altro grande intuito è stato quello di aver trasmesso la mia passione ai miei tre figli, Michele, Alessandra e Laura, oggi titolari e conduttori delle attività del gruppo Barbieri».
Ed è così. Perché quando visiti le imprese dei Barbieri, tocchi subito con mano professionalità, eleganza, grandissima disponibilità, uno spirito positivo, tanta passione per il lavoro. I Barbieri sin dall’inizio e con un crescendo senza pause, si sono affermati quali grandi professionisti dell’ospitalità e della gastronomia.
Sono stati i primi a valorizzare l’antica cucina calabrese, puntando tutto sulla tradizione, sui piatti della memoria. I primi a parlare di stagionalità ed eco-sostenibilità, immaginando e realizzando sin dai primi anni ‘70 un modello diverso di ristorazione e di ricettività, puntando sul marketing territoriale.
«Abbiamo puntato tutto sulla valorizzazione della gastronomia locale antica, autentica, unica ed esperenziale. Il mercato turistico ha apprezzato moltissimo questa nostra scelta, e soprattutto la nostra filosofia, che attrae tanti turisti tutto l’anno, e soprattutto turisti di medio-alto livello economico e culturale».
Ovviamente i problemi non saranno mancati, così come i momenti brutti, difficili: «Paradossalmente il momento più triste e quello più bello coincidono. Nel senso che la nostra storia comincia con uno dei momenti più brutti della mia vita, ossia la perdita prematura di mio padre, avvenuta quando lui aveva solo 47 anni ed io appena 20. Da quel momento però, per onorare la sua memoria decisi di portare a compimento quello che era il suo sogno, la realizzazione di un albergo-ristorante ad Altomonte. Per fortuna, all'epoca, avevo già a fianco una grande donna, mia moglie, con la quale abbiamo cominciato questa bella avventura, scegliendo di restare ad Altomonte piuttosto che a Ferrara dove erano nati i miei primi successi lavorativi. Dal momento più triste dunque è cominciato quello più bello della nostra storia, momento che da allora dura ancora».
Una storia, un passato, che possono essere di aiuto e di guida a chi intende seguire questa strada imprenditoriale. Ma ora si tratta di iniziare a scrivere il futuro dei Barbieri. Ed Enzo lo sa benissimo: «Credo che l’amore per la mia terra, la passione per il lavoro che faccio e quella per il buon cibo siano stati gli ingredienti importanti del mio successo che è il successo della famiglia Barbieri. Un successo che i miei figli con la loro altrettanta passione, il loro amore per la nostra terra sono pronti a trasmettere ai loro figli per continuare la bella storia di Barbieri».
Che poi è anche una bella storia della Calabria.