Gli studi fuori regione e poi il rientro a Scalea con la voglia di investire nell'attività del padre e continuare una passione di famiglia incominciata più di quarant'anni fa. Il tutto continuando a credere nelle potenzialità dei frutti della propria terra
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“Fare le cose vecchie in modo nuovo, questa è innovazione”, diceva Joseph Alois Schumpeter, economista austriaco del XX secolo.
Un gelato artigianale di alta qualità. L’utilizzo del cedro per fare un prodotto nuovo e dal sapore elegante, il tutto avvolto in un profumo che invoca suggestioni nuove. Si inizia a Scalea agli inizi degli anni ‘80 quando viene inaugura la gelateria artigianale. Successivamente nasce Cydrus che rappresenta con il tempo e con le nuove generazioni che la gestiscono, la passione e la tradizione della famiglia per il gelato artigianale che affonda le proprie radici nello splendido scenario della Riviera dei Cedri. Ne parliamo con Nella e Francesco Possidente a margine della registrazione della puntata di Terra Mia dedicata alla Riviera dei Cedri.
Sono giovani che stano dedicando ogni sforzo per rafforzare e far crescere ancora di più un’azienda sana e attiva. «Il primo prodotto a marchio Cydrus è stato il Tartufo al Cedro lanciato sul mercato Ho.Re.Ca. (specifico settore commerciale di "Hotellerie-Restaurant-Café") nella primavera del 2018. Per noi parlare di Cydrus – il tartufo al Cedro - è un po' come parlare di un figlio, perché ogni volta che raccontiamo come è nata l’idea di realizzare questo dessert, ci evoca ricordi ed emozioni che dall’idea iniziale (la classica lampadina che si accende nella primavera del 2017) porta fino alla realizzazione vera e propria del prodotto dopo tante ore di studio e di prove in laboratorio, e la successiva emozione di sceglierne il nome».
Prima c’era il papà, oggi i figli. Due generazioni che convivono perfettamente. E portano avanti idee e progetti sempre più interessanti.
«In realtà noi rappresentiamo la terza generazione poiché è stato il nonno paterno che nel lontano 1980, nei locali dove oggi è presente l’attività di gelateria artigianale e bar, inizia ad offrire il servizio di bar con annesso circolo cittadino. La storia di famiglia come artigiani del gelato inizia con nostro padre che nel 1986 inaugura la gelateria artigianale IL GELATO, proponendo un gelato di alta qualità selezionando materie prime nobili».
E oggi parliamo di due realtà, il gelato e Cydrus che anch’esse convivono perfettamente.
«Diversamente da ciò che si potrebbe pensare, non è sempre così complicato far coesistere due generazioni quando ciò che unisce è la passione per il proprio lavoro. Nel nostro caso ad esempio, è sempre esistito un legame tra generazioni, infatti, pur essendo universitari fuori sede, nel periodo estivo si tornava sempre con piacere a casa anche per la voglia di dare una mano nell’attività di famiglia. In tal modo si sono sempre create occasioni di confronto e possibilità di arricchire il bagaglio di idee e nuove proposte. Quello che abbiamo potuto sperimentare è che si può tramandare un lavoro ma non la passione per esso».
Tanto impegno delle nuove generazioni per cambiare nel rispetto delle origini.
«Fondamentalmente non abbiamo avvertito la necessità di un cambiamento radicale. La responsabilità che avvertiamo è più che altro di continuare a conservare e tramandare origini e tradizioni come artigiani del gelato. Questo non significa che restiamo fermi e ancorati nel passato, poiché la società è in continua evoluzione ed è necessario quindi restare al passo per poter soddisfare le varie esigenze dei consumatori. Pertanto ogni tassello che viene aggiunto o modificato è valutato con molta attenzione per far si che vada effettivamente a migliorare e ad evolvere il nostro disciplinare di laboratorio e il binomio prodotto-servizio».
Eppure c’è qualcosa che i ragazzi hanno portato di nuovo.
«Ciò che possiamo definire “cambiamento”, se così si può dire, è la nascita del tartufo al cedro di Calabria a marchio Cydrus di cui abbiamo parlato prima»
Il cedro come agrume simbolo della Riviera dei Cedri è stata l’ispirazione dei ragazzi per realizzare oltre ad un tartufo gelato al cedro, anche un sorbetto al cedro.
«Sia il sorbetto che il tartufo sono realizzati rigorosamente a mano e nello specifico il tartufo è arricchito da un cuore di morbida purea di cedro ed è decorato con scagliette candite di cedro».
A Nella e Francesco chiediamo com’è nata l’idea di utilizzare il Cedro in gelateria?
«L’idea di realizzare alcuni prodotti utilizzando l’agrume simbolo della Riviera dei Cedri, ovvero il “Cedro di Calabria qualità liscio diamante”, nasce dalla voglia di contribuire alla valorizzazione della nostra terra raccontando i suoi sapori attraverso la nostra esperienza di circa quarant’anni e di due generazioni nel mondo del gelato artigianale».
Il cedro della Riviera calabrese dell’alto Tirreno, è veramente unico, di qualità eccellente, di estrema purezza. Diremmo ‘sacro’!
«Il cedro di Calabria qualità liscio diamante che viene definito “agrume nobile”, rappresenta anche l’agrume più antico coltivato in Calabria. L’importanza che questo agrume riveste per il nostro territorio si percepisce dal fatto che la sua coltivazione è circoscritta esclusivamente lungo la Riviera dei Cedri. Altra particolarità è il legame profondo che questa pianta e i suoi frutti hanno con il mondo ebraico, tanto che sono considerati sacri e indispensabili per la più importante delle festività. Questo è tutto ciò che vogliamo raccontare attraverso questi due prodotti. Ad oggi l’offerta dei dessert a marchio Cydrus è più ampia e conta 3 linee di prodotti: tartufi, sorbetti e semifreddi, che vengono realizzati selezionando eccellenze territoriali sia calabresi che non».
Ma i ragazzi pensano anche al futuro.
«L’obiettivo in ottica futura è senz’altro quello di raggiungere sempre più palati che possano apprezzare la qualità artigianale dei prodotti a marchio Cydrus, e soprattutto attraverso essi i sapori della nostra terra, contribuendo in tal modo alla valorizzazione culturale e gastronomica della Riviera dei Cedri. L’impegno, tuttavia, è quello di raggiungere tale obiettivo rimanendo un’impresa a vocazione artigiana del ‘fatto a mano’».
Le difficoltà di fare impresa in Calabria sono tante.
«Abbiamo deciso di credere in questo territorio, nelle sue bellezze e nelle sue risorse che parlano di storia, cultura, prodotti, paesaggi, e l’abbiamo fatto cercando di dare il nostro contributo utilizzando il bagaglio di esperienze acquisite fuori casa unite a quello che da sempre la nostra famiglia ci ha tramandato. Superando tutte le difficoltà che si presentano davanti».
L’estate 2023 in Calabria è stata positiva solo in parte.
«Qui è sta soddisfacente, soprattutto se si considera che il turismo è un elemento fondamentale per la nostra regione e quindi anche per la Riviera dei Cedri, e la cosa bella e stimolante è la presenza sempre maggiore di stranieri provenienti da diversi paesi che affollano la nostra riviera. Questo dà la conferma che viviamo in un territorio molto apprezzato non solo dagli italiani ma anche dai tanti stranieri che restano estasiati dalla nostra cultura storica, paesaggistica e culinaria. E questo deve essere da stimolo per continuare a valorizzare le peculiarità che offre la nostra terra».
Francesco e Nella sono andati a suo tempo in altre regioni per completare gli studi universitari, non tanto per la voglia di “scappare”, ma più che altro era forte la curiosità di scoprire e vivere luoghi e culture diverse, per arricchire la crescita personale oltre che scolastica.
«Alla fine degli studi universitari in scienze della comunicazione a Roma - dice Nella- sono tornata e ho avuto l’opportunità di lavorare prima come educatrice scolastica per i più piccoli e poi nell’area ricezione di strutture alberghiere. Le mie passioni sono da sempre state la danza, attività ludiche con i bambini, praticare sport, ascoltare musica». E poi Francesco: «Dopo aver terminato gli studi di Management aziendale a Perugia ho iniziato il tirocinio come commercialista nella medesima città e dopo circa un anno sono tornato anch’io a casa dove ho concluso il tirocinio e acquisito l’abilitazione di dottore commercialista. Anche se lontani fisicamente da casa, l’idea di conservare la storia di famiglia e insieme ad essa di dare il nostro contributo alla valorizzazione della nostra terra è sempre stato argomento presente e di confronto tra noi».
E poi insieme, Nella e Francesco, decidono di fare il grande passo nell’azienda di famiglia: «Quando in uno dei tanti confronto è maturata l’idea di dar vita a Cydrus, abbiamo deciso di dedicarci completamente alla sua realizzazione e di esprimere attraverso esso tutto ciò che avevamo sempre pensato. Il riassunto di questa idea è nella frase che abbiamo scelto come slogan “Cydrus è la passione e la tradizione di famiglia per il gelato artigianale che affonda le proprie radici nello splendido scenario della Riviera dei Cedri”. Ed oggi eccoci qui».
Nella racconta com’è stato forte in Iei l’amore per la Calabria: «Quando sono partita per Roma, a dire il vero non mi dispiaceva l’idea di costruire il mio futuro nella capitale. Poi più passava il tempo e più sentivo il desiderio di tornare nella mia terra che aveva tanto da esprimere e dove potevo dare il mio contributo per valorizzare quanto di bello c’è, e perché no, anche l’idea di sentirmi realizzata a casa mia vicino ai miei affetti».
E così pure Francesco che a Perugia ha avvertito forte la voglia e la convinzione di tornare a casa.
«Anch’io quando sono partito per Perugia non escludevo l’idea di costruire il mio futuro lontano da casa, chissà in quale città. Durante quegli anni, invece, più vivevo ed esploravo le bellezze dell’Umbria e del centro Italia e più cresceva il senso di appartenenza alla mia terra, pensando alle sue bellezze e alle grandi potenzialità espresse solo in parte. E così giorno dopo giorno aumentava la voglia e la convinzione di tornare a casa per dare il mio piccolo contributo allo sviluppo e alla valorizzazione della Riviera dei Cedri. Importante è stato anche l’incontro, in una lezione universitaria, con l’imprenditore umbro del cashmere Cucinelli, che raccontando la sua storia e parlando della sua terra ne esprimeva un amore e una passione da far ripensare alla mia di terra, alle sue bellezze e ciò che anche io potevo fare per essa”».
Nella e Francesco, una bella storia di appartenenza e di amore verso la propria terra di origine: «Vivendo lontani da casa ed esplorando altre città e culture, l’idea che maturava e si affermava sempre più forte in noi era il pensiero che la terra natia non aveva nulla da invidiare ad altri territori visitati e vissuti, e che i nostri luoghi vanno probabilmente più amati e valorizzati da noi stessi. Detto ciò, crediamo che ognuno in base alle proprie competenze e passioni può dare un contributo per valorizzare al meglio ciò che la nostra terra ha da offrire».