Il locale sulle rive del lago Arvo è stato inserito nell’edizione 2025 della prestigiosa guida. I titolari sono giovanissimi e in poco tempo hanno ridato vita e anima a quest’angolo di Calabria. Ci hanno raccontato progetti e sfide quotidiane che si trovano ad affrontare
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Il Brillo Parlante di Lorica è tra i ristoranti calabresi inseriti nell'edizione 2025 della “Guida del Gambero Rosso", che da sempre premia le eccellenze e la qualità.
Una bella soddisfazione in cima alla montagna silana. I ragazzi del Brillo sono gli autori di un vero e proprio miracolo: sono riusciti in pochi anni a ridare anima e nuova vita a quello che era uno sperduto angolo della Sila grande cosentina, un angolo meraviglioso, abbracciato da un grande lago, eppure era in abbandono. Dopo il meritato riconoscimento del Gambero Rosso abbiamo incontrato i ragazzi del Brillo: Alfredo, Rita, Antonio, Maria, Sandra, Pasquale, Marcella, Michele, ragazzi che con i loro entusiasmo e la voglia di fare hanno fatto del Brillo un’eccellenza calabrese, un punto di incontro, facendo dell’accoglienza la loro specialità.
«Siamo felicissimi di questo importante riconoscimento. Ci impegniamo tanto ogni giorno per offrire ai nostri clienti sempre e solo il meglio. Questo riconoscimento appartiene al Brillo ma anche a tutta la Sila, che negli ultimi anni sta diventando un terreno fertile per il turismo sportivo, escursionistico ed enogastronomico in Calabria».
Con Alfredo, l’anima del gruppo, parliamo subito della Sila e dei suoi problemi. Un anno senza neve, perfino sulle cime a 2000 metri, una brutta pagina che non ha precedenti. «Certamente la carenza di neve non giova ai territori montani, una problematica che ormai a causa del cambiamento climatico affligge tutte le montagne da nord a sud. Nonostante ciò negli anni abbiamo imparato a “reinventare” e ricostruire con creatività la stagione invernale anche quando la neve è meno abbondante. Snow-Trek enogastronomici, ciaspolata in riva al lago con degustazioni di prodotti del territorio, visite a vigneti di montagna, tutte esperienze che proponiamo ai nostri ospiti, con il supporto delle nostre Guide del Parco della Sila che in questi anni ci hanno aiutato a mantenere viva la stagione invernale anche in carenza di neve».
Quindi c’è la necessità di reinventare le modalità di fare turismo.
«Oggi la partita del turismo e della sua destagionalizzazione si gioca su un terreno differente, che ha bisogno di creatività e innovazione in ogni stagione. Quello che da anni cerchiamo di portare avanti con dedizione è un turismo di qualità, capace di creare un indotto cospicuo non soltanto nei mesi di maggiore affluenza ma anche in tutti gli altri mesi».
I ragazzi del Brillo hanno dimostrato che con la qualità e l’accoglienza, si possono fare anche 60-70 chilometri per gustare un buon piatto.
«Per noi è un onore poter accogliere clienti e amici da ogni parte della Calabria. Cerchiamo di mantenere nel tempo qualità, umiltà e professionalità, il nostro compito è far sentire ogni singolo cliente accolto e coccolato»
E poi sono nate tante iniziative turistiche e sportive, un tempo ignorate. Ora si punta anche sulla pesca.
«L’attività di pesca è nata da un progetto ambizioso messo su quattro anni fa. Grazie alla proficua collaborazione con Shimano quest’altra bella avventura procede ormai a gonfie vele. Tanti appassionati e pescatori da ogni parte dell’Italia e del mondo stanno imparando a conoscere la nostra perla della Sila e ad apprezzarla come metà per le loro attività di pesca. Crediamo che tale indotto possa portare nuovi e importanti gruppi di visitatori sul territorio di Lorica e di tutto l’Altopiano».
Il futuro del nostro splendido altopiano. Occorre guardare avanti con coraggio e determinazione.
«Il futuro va costruito giorno dopo giorno. Se costruisci bene, i tuoi occhi riescono a vedere un futuro roseo e importante. Senza lungimiranza, ambizione e determinazione il futuro non esiste. Ai nostri occhi la Sila ha davanti a sé un potenziale futuro brillante, sta a tutti noi che operiamo sul territorio, un mattone dopo l’altro, continuare a gettarne le basi e le fondamenta, così da renderlo solido e prospero per tutti coloro che sceglieranno di vivere e investire su un Altopiano che certamente ha soltanto da dare e non da togliere».