Antonella Gullà è una giovane imprenditrice crotonese, moglie e mamma felice. In lei è sempre stato forte il coraggio di osare, di sfidare le mille difficoltà, la burocrazia, il mercato. Durante i primi anni di attività è stata molto dura. Ma i risultava arrivarono nel giro di poco tempo. Poi l’epidemia Covid, il timore di fallire. Invece ad Antonella e al marito Gabriele va bene. Il prodotto si vende, Antonella capisce che anche se tutto è bloccato, la gente deve pur mangiare. E si attrezza, inventa nuovi metodi di vendita. Le sue uova piacciono tanto. Antonella sa che la sfida può essere vinta.

Ma prima di parlare dell’oggi è necessario capire come e quando è nato il progetto delle uova Benincasa di Antonella e Gabriele. Con quali risorse è stato realizzato. «Io e Gabriele mio marito, avevamo un sogno, quello di avere un’azienda nostra. Il settore avicolo lo conoscevamo bene per esperienze precedenti. Un bel giorno del 2016 abbiamo deciso di lavorare per noi stessi, di metterci in gioco. Abbiamo iniziato con qualche migliaio di galline (ora sono oltre 50000) e con tanti, tanti sacrifici. Abbiamo iniziato con due risorse importanti che sono necessarie per tutti coloro che vogliono fare imprenditoria: la passione e la volontà. Ora guardando un po’ indietro mi rendo ben conto che sono state risorse più che sufficienti per inseguire il nostro sogno».

In un post di Facebook Antonella appare decisa e determinata: “Gli eroi e le eroine sono quelli che tutti i giorni affrontano la vita. Sono le persone semplici che hanno deciso di vivere una vita meravigliosa”.

A questo punto c’è da capire se Antonella è un’eroina, che nonostante la pandemia, la crisi economica, la guerra, l’inflazione alle stelle, si sente realizzata e felice. «Gli eroi e le eroine, lo credo fortemente, sono tutte quelle persone che per usare un esempio non stanno sedute tutto il giorno sul divano di casa a non far niente, per cui sì, mi sento un’eroina, perché ci provo ogni giorno a costruire qualcosa per la mia famiglia, per quelli che mi stanno accanto. Potranno dire di me che non ci sono riuscita, di certo non che non ci abbia provato. È un momento storico particolare quello che stiamo vivendo. Il lavoro con tutti i problemi che hai elencato, non mi rende felice e soddisfatta, ma sicuramente mi fa sentire viva e combattiva, non disposta a mollare».

L’azienda di Antonella e Gabriele punta molto sul benessere animale. Le galline anche all’interno del loro ricovero vivono in un impianto moderno e rispettoso appunto del benessere animale. E questo è importante anche per la qualità della produzione delle uova. “Vedi Franco, man mano che il tempo passava e la nostra azienda si stava sviluppando, abbiamo deciso di inserire, come fanno le grandi aziende, un terzo elemento. Oltre la passione e la volontà... la visione. Che non è solo il nostro modo di vedere l’azienda, ma è soprattutto come vogliamo che gli altri la vedano: un’azienda giovane, dinamica che punta a produrre un prodotto più sano e genuino possibile, nel pieno rispetto degli animali e del loro benessere. Obiettivo importantissimo perché la sensibilità verso l’acquisto consapevole è cresciuta molto».

Per capire tutte queste cose, è necessario far capire a chi legge com’è fatta l’azienda, com’è cresciuta e quali sono i progetti per il futuro. «Non abbiamo mai iniziato col discorso delle gabbie. Abbiamo iniziato con sistemi alternativi a terra e all’aperto. Da qualche anno ci siamo dedicati anche al biologico. Curiamo tutto quel che riguarda la nostra filiera. Alleviamo dal primo giorno di vita le nostre galline».

A questo punto è importante capire quali siano i progetti per il futuro. Antonella ha le idee molto chiare: «Sicuramente consolidare il marchio Benincasa. Una volta il futuro Franco, era qualcosa di lontano, oggi può essere quello che si fa domani. Certamente ci teniamo a proseguire il percorso che abbiamo iniziato».

Nella vita di una giovane imprenditrice calabrese di successo ci saranno stati momenti belli e momenti tristi. «Nei miei primi anni di lavoro, i miei figli raffrontavano quello che io facevo con il lavoro fisico del padre. Per cui per loro io non lavoravo. Sicuramente il giorno più bello è stato quando i miei figli hanno iniziato ad apprezzare quello che facevo nell’ambito amministrativo e commerciale. Cioè quando hanno capito che io e mio marito siamo una squadra.  Un altro momento bello è stato quando mi sono resa conto di aver insegnato a loro che bisogna avere una strategia per portare avanti le cose, solo così le aziende possono avere successo».

Ci saranno stati anche momenti tristi…

«Un vero e proprio momento triste non c’è stato, semmai direi diversi momenti poco felici. Parlando dal punto di vista lavorativo e parlando per me, sono quelli quando non riesco a farmi comprendere, a non condividere un progetto, quando non si crea un dialogo e quell’empatia che è necessaria per sviluppare qualsiasi tipo di progetto».

Chiunque ha un’impresa sta vivendo con ansia questi momenti così difficili e delicati.

E Antonella questo lo sa benissimo: «È un momento complicatissimo, Franco. L’unica certezza che abbiamo è..l’incertezza che regna sovrana!  E questo è chiaro che genera insicurezza e preoccupazioni. Spero che a livello mondiale prevalga il buon senso e la volontà di far prevalere la pace e non la guerra».