Non ci importa più niente di chi ha vinto, chi ha perso, chi è inciampato nello strascico, chi non è entrato nei selfie. Non ci importa neanche che Sorrentino sia tornato a casa (com’era ampiamente previsto) a mani vuote e che l’Italia non ce l'abbia fatta a entrare nei vincitori neanche di traverso con il cartoon “Luca” (che non è il migliore della Pixar degli ultimi anni così come “Encanto”, tra l’altro, che invece ha vinto). Ci interessa solo guardare e riguardare quei tre minuti in cui si consuma l’unico, vero, grande spettacolo degli Oscar, il momento in cui il vero spacca la cortina laccata dello show, e il neorealismo puro appanna persino gli specchi del Dolby Theatre.

Sarà la scena di cui si parlerà a lungo, sarà il marchio sulle descrizioni, didascalie, citazioni, biografie su Will Smith per anni, forse per sempre. I fatti in breve. Sul palco a condurre le danze c’è Chris Rock, attore, scoperta di Eddie Murphy che lo strappò negli anni Novanta dai palcoscenici dei piccoli cabaret di New York. Insomma sta andando tutto alla grande, attori e attrici fingono di divertirsi (è anche il loro mestiere), i bustini stringono da morire ma le faccette di porcellana risplendono sotto i riflettori del teatro. Chris Rock è nel momento delle battute a raffica, la mitragliata colpisce anche Jada Pinkett, moglie di Will Smith. Da qualche tempo l’attrice ha scelto di rasare a zero i capelli a causa di un’alopecia aggressiva che l’ha colpita un anno fa, una storia che lei stessa ha raccontato con grande fatica e sofferenza nel gennaio scorso.

Insomma, Chris Rock, nel ventaglio di battute che poteva giocarsi, ha scelto quella sbagliata. Sbagliatissima. Ha indicato lei e ha detto: «Ehy Jada, ti voglio bene e non vedo l’ora di vederti in “Soldato Jane 2”» (il film dove Demi Moore si rasa la chioma). In quel momento la camera la inquadra. Lei stringe le mani nervosamente ma mantiene la calma, respira profondamente solo alza gli occhi al cielo con evidente sofferenza. Suo marito Will sta ancora ridendo. Forse se non si fosse voltato a incrociare lo sguardo abbattuto di sua moglie, gliel’avrebbe fatta passare a Rock, forse l’avrebbe fermato fuori, a luci spente, nei backstage, l’avrebbe preso per il colletto o sbattuto a un muro, vai a sapere. E invece no. Invece, probabilmente guarda sua moglie, non sopporta quel dolore improvviso che le legge in faccia, non analizza, non pensa e perde la testa.

Così sale sul palco a grandi falcate e tira un pugno ben assestato a Chris Rock che vacilla. Nessuno si accorge che non è una gag, non è nel copione, che il rumore sordo del colpo, è verissimo. Ma lo spettacolo deve andare avanti, e Rock prova con una battuta (un’altra) a uscirne in un modo o nell’altro: «Wow, Will se l’è presa con me». E qui viene il bello, anzi, il brutto. Smith tornato a posto gli urla a mandibole spalancate: «Leva il nome di mia moglie dalla tua fottuta bocca» ed è lì che le risate si spengono del tutto.

«Ehy, parli sul serio?» gli risponde Rock, ormai nel panico. E Smith ripete, urlando, la stessa frase. Adesso c’è silenzio. Nessuna camera inquadra Jada. Rock capisce che non è il caso di insistere (c’è arrivato tardi, molto tardi) e cerca di placare l’ira dell’attore. «Era solo uno scherzo», e poi «ok, lo farò… questa notte c'è stato il più grande momento di televisione». Risate, dissolvenza.  

Diciamolo subito, Chris Rock ha infranto una regola fondamentale: le battute sulla salute è sempre meglio evitarle a meno di rare eccezioni. Questa circostanza non rientrava in queste rare eccezioni perché l’attrice ha raccontato con molta difficoltà il momento in cui s’è vista i mazzi dei suoi splendidi capelli tra le mani e ha capito che non sarebbe stata più la stessa. Quindi la prima reazione che nasce vedendo il video parte proprio dalla corteccia frontale, quella primitiva, che fa dire: «Però il marito ha fatto bene». La soddisfazione di regalare fastidio a chi ha fatto del male è sempre l'istinto che si fa avanti per primo dalla fila.

Poi, però, a mente fredda è tutt’altra cosa. Lei se avesse voluto avrebbe reagito, non l’ha fatto, forse avrebbe preferito che quell’istante fosse seppellito da un’altra miriade di battute restando invisibile e dimenticabile. Con quel gesto, da lite di quartiere, suo marito, partito lancia in resta, invece, l’ha reso eterno. Lei è diventata la vittima silente e impotente, lui il giustiziere della notte, il cane che ha ringhiato e poi ha morso due volte rovinando una serata che per lui, che ha ritirato poi la statuetta come miglior attore, sarà per sempre sgualcita. Ha chiesto scusa, con l'Oscar in mano, s'è giustificato. Ha capito di averla fatta davvero grossa. In un momento Will Smith, accecato da se stesso, s’è dimenticato chi stava difendendo. Una volta era il Principe di Bel Air, ma in una notte è diventato il malandrino di Los Angeles.